Renzi contro i pm di Potenza: "Non vanno mai a sentenza"

Il premier alla direzione Pd copre Guidi e Boschi e annuncia: "Non chiederò il legittimo impedimento"

Renzi contro i pm di Potenza: "Non vanno mai a sentenza"

"Lo scandalo non è l'emendamento su Tempa Rossa, ma il tempo perso". Matteo Renzi continua a coprire le magagne del suo governo.

"Su Tempa Rossa si dice che il governo ha fatto attività di sblocco di un’opera privata che era stata individuata nel 1989", ha detto il premier parlando alla direzione Pd, "Credo che se si decide che un’opera va fatta nel 1989 (c’era ancora il muro di Berlino) ventisette anni dopo lo scandalo non è l’emendamento approvato ma che per 27 anni sono state buttate via occasioni". Poi torna a millantare la presunta superiorità morale del suo esecutivo: "La diversità profonda dagli altri è che loro parlavano di legittimo impedimento, io dico interrogatemi, gli altri parlavano di prescrizione io chiedo sentenze e dico di fare i processi, ma veloci. Noi non siamo uguali agli altri: sia stampato in testa a chiunque abbia dubbi. Noi non siamo quelli del legittimo impedimento, ma chiediamo che si facciano le sentenze sul serio, veloci".

Poi sfida direttamente i magistrati di Potenza: "Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi. E non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza".

Le parole di Renzi non sono però piaciute alla minoranza Pd che non perde occasione per contestare il segretario. "Matteo penso che tu profondamente onesto e appassionato per la politica.

Ma non ti stai mostrando all’altezza del ruolo che ricopri, ti manca la statura del leader anche se coltivi l’arroganza del capo", ha detto senza giri di parole Gianni Cuperlo, che se l'è presa in particoalre con la politica economica del governo, ma anche le riforme e il referendum sulle trivelle.

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