Renzi: o con me o bestie

Il premier alla festa del Pd fa sciacallaggio sulle immagini dei profughi e insulta la destra

Renzi: o con me o bestie

Renzi legge i sondaggi che danno in calo sia lui che il suo partito, e quindi il suo governo, e lancia la campagna d'autunno da par suo. In due giorni piazza tre colpi da maestro. Prima, elicottero e abito scuro, fa il capitalista tra i capitalisti radunati a Villa D'Este dallo studio Ambrosetti. Poi fa il mondano-sportivo ai box Ferrari: foto e diretta tv con Marchionne e John Elkann, giusto il tempo di vedere la rossa di Raikkonen ciccare la partenza (colpa dei soliti gufi, immaginiamo). Infine eccolo compagno tra i compagni alla festa dell'Unità di Milano, dove sfodera un per lui inusuale saluto («cari compagni e compagne») e altrettanto raro riferimento ai valori della Resistenza.

Capitalista, mondano, compagno. Renzi è uno e trino. Tra le tante cose, ha detto anche che sull'immigrazione «non ci siamo noi contro le destre, ma noi contro le bestie». Non è chiaro a che zoo il premier si riferisse, ma se aveva in mente di definire «bestia» chi non è di sinistra o chi – come noi - in questi anni si è battuto contro la libera invasione e a favore dell'immigrazione economicamente e culturalmente compatibile (teoria sostenuta anche dal cardinal Biffi), se è così, vorrei distribuire anch'io qualche pagella bestiale.

Per esempio dovrebbero essere definite bestie quei politici del partito di Renzi e quegli imprenditori del sistema Coop rosse (di cui il ministro Poletti è stato presidente) che sull'immigrazione hanno fatto miliardi in combutta con mafiosi e faccendieri. Bestiali sono stati anche i ministri degli ultimi tre governi di sinistra, in particolare quello degli Interni, che hanno permesso che i centri di prima accoglienza diventassero bordelli a porte girevoli. Bestiale è stato non avere avuto il coraggio, o la forza, di obbligare l'Europa e l'Onu a intervenire militarmente per evitare le partenze dei barconi della morte. Bestiale è stato abolire il reato di clandestinità e far credere al mondo che chiunque potesse venire in Italia perché noi «siamo solidali». Bestiali sono state le migliaia di immigrati che, approfittando della nostra ospitalità, hanno commesso ogni genere di crimine.

E, infine, è bestiale che un premier insulti una parte consistente di italiani che darebbe la vita per salvare un bambino profugo, ma che pretende anche che il suo governo faccia rispettare la legalità, i confini e l'identità nazionale.

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