Renzi si fa lo spot a Pompei

Il premier: "L'Italia è nelle condizioni di dire basta alle opere incompiute. Facevamo notizia per i crolli, ora per i restauri"

Renzi si fa lo spot a Pompei

Il premier si fa lo spot. Un altro. Da Pompei oggi si può dire che "l'Italia è nelle condizioni di dire basta alle opere incompiute. Facevamo notizia per i crolli, adesso facciamo notizia per i restauri". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, lasciando Pompei dove ha partecipato alla cerimonia di riapertura di 6 domus restaurate. "Credo che l'Italia intera possa festeggiare questo bellissimo modo di farsi gli auguri di Natale", ha aggiunto. Dopo gli ultimi eventi e con l'escalation terroristica, "Pompei è anche la risposta identitaria di un Paese come il nostro: loro vogliono distruggere quello che abbiamo, ma noi abbiamo cose che nutrono l'anima", ha concluso il premier.

"Fino ad oggi negli incontri internazionali il tema era 'ce la farete a Pompei per risollevare la sua immagine negativa?'. È stato fatto un lavoro importante e silenzioso, e facendo squadra vinceremo molte altre sfide". Così il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, durante la cerimonia di inaugurazione di sei domus dell'area archeologica. Il ministro ha ricordato che si sta lavorando con la Regione e con i Comuni interessati per migliorare l'accoglienza e i trasporti nella zona degli scavi. "Siamo orgogliosi di farlo perchè i riflettori del mondo sono puntati su Pompei, perchè Pompei è di tutto il mondo", ha aggiunto.

Gli ambienti termali della Casa del Criptoportico, l'antica 'tintorià Fullonica di Stephanus, e ancora la Casa dell'Efebo, ricca dimora di mercanti con le fastose decorazioni delle pareti e dei pavimenti. Sono queste tre delle sei domus di Pompei riaperte oggi al pubblico dopo il restauro reso possibile dal 'Grande progetto Pompeì e realizzato dalla Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia. Le altre domus restituite ai visitatori sono la Casa di Paquius Proculus (con le sue particolari scritte elettorali), quella del Sacerdos Amandus, con le pitture del triclinio che riprendono le imprese degli eroi, e la Casa di Fabius Amandio, curioso esempio di piccola casa del ceto medio. Nell'area archeologica sono inoltre 18 i cantieri ancora attivi, per un totale di venti interventi, e altri tre quelli in attesa di avvio. Dal 26 dicembre al 10 gennaio la Società campana dei Beni culturali ha organizzato, con il circuito Campania-Artecard, 'Di domus in domus', un percorso che guiderà gli ospiti alla scoperta delle sei aree appena restaurate. Con una seconda iniziativa, dal titolo 'Memorie e suggestioni - viaggio dal 79 d.C.

ad oggì, i visitatori potranno invece ammirare lo splendore dell'Anfiteatro, la Piramide ideata dall'architetto Francesco Venezia (dove sono custoditi i calchi dei corpi di alcune delle vittime dell'eruzione del 79 d.C.) e la Palestra Grande, dove i giovani di duemila anni fa andavano ad allenarsi e che dallo scorso agosto ospita gli affreschi ritrovati nella Villa di Moregine.

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