Il comitato tecnico scientifico ha già avvertito gli italiani: le zone rosse non spariranno dopo il 4 maggio. Gli scienziati predicano massima prudenza sulla riapertura perché si temono nuovi focolai. La paura è che il virus torni a colpire. Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministero della Salute, membro del consiglio esecutivo dell'Oms, dà per certa una seconda ondata di Covid19 in autunno. Più che una ipotesi «è una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Quello autunnale e invernale, come nel caso dell'influenza, è il periodo in cui una combinazione di eventi climatici, comportamentali, immunologici fa sì che il virus possa riemergere».
Eccoli i rischi di una fase 2 avventata: «È molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell'estate», avverte. Per questo «convivere con il virus» è il mantra che accompagnerà la ripresa che sarà graduale. Maggio è un mese considerato ancora «a rischio» e «interlocutorio» per modulare chiusure e aperture. Per contenere nuovi focolai di contagio e nel contempo garantire una ripartenza del motore produttivo del Paese sarà fondamentale «il distanziamento fisico, la distanza tra le persone che non sono certe del loro stato immunologico. Naturalmente questo stato potrà essere conosciuto e tracciato meglio attraverso una diagnostica più estesa e mirata e grazie all'uso delle tecnologie. Non c'è dubbio che i Paesi che hanno reagito meglio sono quelli che hanno utilizzato meglio le armi della diagnostica e delle tecnologie. Su questo ho invitato da diversi giorni i miei colleghi e i decisori ad agire con più rapidità rispetto a quanto fatto finora», dice Ricciardi. Mai come adesso che siamo alla vigilia della Fase 2 ma siamo ancora nella Fase 1 con un numero di morti che resta elevato, come ripetono dal comitato tecnico scientifico, la priorità è la velocità nel fotografare la diffusione dell'epidemia attraverso i test sierologici che individuano i cittadini immuni.
Intanto si ripartirà a scaglioni in modo differenziato in base alle regioni. Anche sullo sport ci sarà li stesso criterio che segue la curva epidemiologica che varia da territorio a territorio. Sul calcio si sta ragionando sulla possibilità di giocare in determinate regioni: «L'Italia non è tutta uguale a livello di contagi. Al Centro-Sud non c'è stata quell'esplosione terribile del Nord. Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al Centro-Sud, non ha senso vietare attività dove ci sono 0 casi come la Basilicata".
Ma la prudenza rimane massima, insieme col timore di dover richiudere tutto un'altra volta: «Il governo sta valutando quali sono le attività più pericolose: la più pericolosa di tutte è il dentista, l'odontoiatra. Non c'è dubbio che l'allenamento o il gioco di squadra che prevedere contatto fisico tra atleti è un evento che va considerato piuttosto pericoloso».
Ricciardi punta il dito contro la Cina: «Ci ha fatto perdere tempo.
Se avessero agito prima delle tre-quattro settimane in cui si è intervenuti avrebbero potuto far meglio sia per loro che per gli altri. C'è stata poi una latenza di reazione da parte del resto del mondo. L'Italia e gli italiani sono stati tra i primi a reagire proprio perché sono stati tra quelli maggiormente colpiti».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.