
Nonostante il simpatico paradosso per cui secondo i sondaggi il partito più decisivo è sempre quello degli indecisi, a noi le rilevazioni delle intenzioni di voto piacciono molto. E poi restano uno strumento eccezionale per capire il clima politico generale. Anzi, secondo noi sono così utili che ci chiediamo: ma perché mettere in piedi una costosissima macchina elettorale quando potremmo tranquillamente fidarci dei sondaggisti?
Comunque, ieri sono arrivati i nuovi dati di Supermedia. Fratelli d'Italia è in crescita, sopra il 30%; il Pd in calo, sotto il 23%. Ah. È irrilevante ma Renzi e Calenda, separati, veleggiano tra il 2 e il 3% (insieme crediamo siano attorno allo 0,5). E poi il dato non detto: Fratelli d'Italia è al 30 a causa dei fratelli d'Italia. Se non ci fossero la sorella Meloni sarebbe al 50.
Strano. Giorgia Meloni un leader che non commenta mai i sondaggi: li cambia costruisce i centri per migranti in Albania, è per il riarmo, appoggia Trump, sta dalla parte di Netanyahu, fa approvare il Decreto sicurezza, mal sopporta i Gay pride, non tollera le critiche, ancora meno Macron e la Schlein, sbuffa, fa le faccette, alza gli occhi, non va dalla Gruber... eppure è sempre lì. Mai visto un governo così tanto antidemocratico con un tale consenso.
Mentre gli antifascisti, accucciati nella loro intolleranza, pieni di invidia adiposa e rabbia sudata, ogni volta che si mobilitano perdono voti.Non vorremmo evocare a sproposito inquietanti ventenni. Ma qui abbiamo davanti vent'anni di Meloni.