F orza Italia torna a fare il partito. E per benedire la road-map della sua ripartenza si affida a Silvio Berlusconi. Sarà lui, probabilmente già la prossima settimana, a presiedere l'Ufficio di presidenza che dovrà codificare e benedire l'iter con cui la formazione azzurra vuole riprendersi la scena e recuperare il rapporto con il territorio.
Un percorso che passerà attraverso la riunione dei rappresentanti degli enti locali voluta da Marcello Fiori venerdì 23 settembre e proseguirà con la Conferenza programmatica nazionale stabilita nell'incontro a Villa San Martino dal presidente di Forza Italia con Renato Brunetta e Paolo Romani. Senza dimenticare un evento nazionale per promuovere la campagna per il «No» al referendum, una convention utile a ricordare a tutti la necessità di impegnarsi e mobilitarsi per il grande appuntamento d'autunno. Questi eventi faranno da apripista in vista della campagna di tesseramento e dei congressi comunali e provinciali necessari a riallacciare e rilanciare il rapporto con il territorio le sollecitazioni a svolgere i congressi saranno forti, con il commissariamento come possibile conseguenza.
Nelle ore in cui l'ex direttore generale di Confindustria Stefano Parisi lavorava agli ultimi dettagli della sua convention milanese, a Roma due giorni fa si sono riuniti i responsabili dei settori di Forza Italia per dare un seguito immediato alla proposta di una conferenza programmatica azzurra.
A piazza San Lorenzo in Lucina si sono incontrati Niccolò Ghedini, Sestino Giacomoni, Deborah Bergamini, Gregorio Fontana, Marcello Fiori, Francesco Giro, Alessandro Cattaneo, Andrea Mandelli e il nuovo tesoriere Alfredo Messina. Un incontro «fortemente operativo», raccontano i presenti, presieduto da Ghedini, utile a far capire che non c'è affatto aria di smobilitazione, anzi di fronte al cammino sempre più accidentato di Matteo Renzi e all'impantanamento romano del Movimento 5 Stelle alla sua prima vera prova di governo di una grande città, è più che mai necessario tornare a mettere in campo subito una alternativa credibile per quegli elettori alla ricerca di un riferimento solido e perduto.
Forza Italia, dunque, lancia segnali di vita e lo fa anche riavviando il motore della sua sede di Piazza San Lorenzo in Lucina. Dopo essere stata a un passo dalla chiusura, al terzo piano del palazzo situato in una delle piazze più belle del centro di Roma sono tornati una decina di dipendenti e il nuovo tesoriere Alfredo Messina sta trattando con creditori e fornitori per chiudere i contenziosi ancora in corso. Un rilancio, quello della «casa del partito», utile anche simbolicamente a dare fiducia agli iscritti e agli eletti. In questo senso, però, il passaggio più importante sarà il ritorno di Berlusconi che ha dato il via libera a convocare un Ufficio di Presidenza. La riunione dovrebbe svolgersi nel parlamentino romano di Palazzo Grazioli e sarà da lui presieduta (la data resta da stabilire e dipende dall'agenda del Cavaliere), spazzando via le voci poco rassicuranti sulla sua condizione fisica (a meno che non si decida di procedere alla convocazione del Consiglio Nazionale).
Forza Italia, insomma, è viva e vegeta e la sua azione si intreccia perfettamente con la cosiddetta politica del doppio binario.
Da una parte si stringono i bulloni dell'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia (i due partiti in queste settimane hanno adottato toni meno aggressivi e più fedeli alla tradizione del centrodestra italiano), dall'altra si chiede a Parisi di procedere alla sua operazione di dialogo e reclutamento di quella società civile poco incline a farsi coinvolgere dai partiti tradizionali.
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