Rivolta anti-sciopero a Roma I pendolari occupano la metro

Stop selvaggio, centinaia di passeggeri restano sui treni e scoppia il finimondo: risse sfiorate, due agenti ricoverati

Abusi, soprusi e vessazioni nei confronti di migliaia di passeggeri, schiacciati nelle metro come sardine. Si verificano ogni giorno, tanto che i forzati dei mezzi pubblici sono quasi anestetizzati davanti ai disservizi. Ma quando ieri molti di loro a Roma sono rimasti con il naso all'insù, di fronte alle porte dei convogli chiuse in anticipo rispetto ai tempi dettati dallo sciopero Ugl, è esplosa la protesta e il clima tra utenti e autoferrotranvieri si è fatto incandescente.

Scene di rabbia e panico si sono ripetute a catena in quasi tutte le stazioni delle linee A e C e ad Arco di Travertino si è sfiorata la rissa, evitata solo grazie all'intervento di carabinieri e militari dell'Esercito. Centinaia di pendolari, infatti, fermi sulla banchina attendevano che arrivasse l'ultimo treno partito dal capolinea Anagnina in programma prima della serrata, fissata dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Per molti utenti rappresentava l'unica speranza di raggiungere scuole e posti di lavoro, in una città paralizzata dal traffico impazzito già dall'alba, perché molti romani sono stati costretti a prendere l'auto. Erano le 8.20 e tutti sapevano che il blocco sarebbe scattato dieci minuti più tardi. Ma giunto ad Arco di Travertino il macchinista ha aperto le porte ed è sceso per aderire alla protesta sindacale, in barba a chi era già dentro i vagoni e doveva proseguire il viaggio e a chi si apprestava a salire in quel momento. Mentre i primi si rifiutavano di scendere, nonostante l'altoparlante invitasse tutti ad «evacuare treni, stazioni e fermate», la gente accalcata sulla banchina spingeva per entrare. Una scena apocalittica. Per placare gli animi a quel punto un macchinista è stato fatto salire sul convoglio, per terminare la corsa.

Le immagini dei disservizi con il passare dei minuti hanno fatto il giro dei social network , mostrando centinaia di passeggeri impotenti davanti a un treno fermo a porte chiuse ad Anagnina, altri che litigavano con il personale della stazione Ottaviano e chi inveiva contro macchinisti e autisti dell'autobus a Re di Roma. «La decisione scellerata dell'Atac di far evacuare i treni della metro A ha portato due agenti di stazione in ospedale - racconta Gianluca Donati segretario della mobilità della Fit Cisl Roma e Lazio -. Sono stati aggrediti dagli utenti ad Arco di Travertino e Re di Roma quando l'Atac ha comandato l'evacuazione dei treni per chiudere la linea A. La direzione avrebbe dovuto far finire la corsa ai macchinisti, che agiscono in base agli ordini dati dal Centro di controllo della metropolitana».

«Quanto avvenuto, con i passeggeri lasciati sui treni e il servizio interrotto prima dell'inizio dello sciopero è grave - tuona il Codacons -. Abbiamo presentato un esposto in Procura e all'Authority». «Il diritto di sciopero deve essere garantito - twitta il sindaco Ignazio Marino rispondendo alle lamentele dei romani - ma anche quello dei cittadini a muoversi. Non accettiamo tali comportamenti».

Anche il presidente di Atac Roberto Grappelli promette il pugno di ferro qualora fossero accertati errori da parte dei dipendenti. E l'Authority, che ha l'ultima parola sulla vicenda, taglia corto: «Se verranno rilevate violazioni di legge, apriremo un procedimento per valutare le relative sanzioni».

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