Robin tra violenza e ossessioni. Il video choc: "Uccidi Trump"

La lettera di scuse e il disegno. Il cambio di nome per identificarsi come donna

Robin tra violenza e ossessioni. Il video choc: "Uccidi Trump"
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Poco più di vent'anni, un'ossessione psicotica per gli autori di stragi negli Usa, e pensieri estremamente violenti. È il profilo che emerge in queste ore del killer della chiesa della scuola Cattolica di Minneapolis, in Minnesota, dove peraltro lavorava la madre. Identificato come Robin Westman - secondo il New York Post - il giovane che ha massacrato due bambini di otto e dieci anni ferendo altre 14 persone sembra aver pubblicato un video inquietante con le scritte "uccidi Donald Trump" e "per i bambini" scarabocchiate su riviste specializzate in armi. Mentre Nbc News parla di filmati online con scritte che fanno riferimento al suicidio, "pensieri e idee estremamente violenti", una lettera di scuse alla famiglia e uno schizzo manoscritto della disposizione interna di una chiesa (non è chiaro se fosse la Annunciation Catholic School).

La polizia sta lavorando per stabilire se una serie di video inquietanti condivisi su un account YouTube poche ore prima della sparatoria siano collegati a Westman. I frammenti mostrano pure pagine di un diario scritte sia in inglese che in russo e piene di scarabocchi, mentre la persona che gira le pagine tossisce e ogni tanto ridacchia in modo maniacale. E ancora ci sono proiettili, foto di armi (tra cui un fucile semiautomatico e un fucile a pompa) e caricatori con messaggi offensivi. Altri video, invece, mostrano un'ossessione per gli autori di sparatorie di massa in America, tra cui l'assassino di Sandy Hook, Adam Lanza, il 20enne che nel dicembre 2012 commise una tra le tragedie più mortali degli ultimi anni in una scuola elementare del Connecticut, uccidendo 20 bambini e 6 adulti. E poi un altro filmato, presumibilmente di Westman, sembra mostrare una lunga lista di scuse a familiari e amici: "Non mi aspetto perdono, devo tenere un peso grande, ma ai miei amici e a chi mi è vicino chiedo scusa per l'effetto che le mie azioni avranno sulle vostre vite".

Il killer non era precedentemente noto alle forze dell'ordine, come spiega il capo della polizia di Minneapolis Brian O'Hara, e la tv locale Kstp (affiliata di Abc News), rivela che nel 2020 ha cambiato nome, da Robert a Robin, ed è stato identificato come una donna, una notizia che trova conferma, si legge, sui documenti del tribunale.

Alcuni vicini rintracciati fuori dall'abitazione del giovane - sulla South 1st Avenue all'incrocio con East 57th Street - rivelano al network che in casa vivevano un uomo, una donna e il figlio, identificato come il killer: alcuni parlano di una famiglia amichevole, mentre altri dicono che erano riservati e amavano starsene per conto proprio.

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