Un agente ogni 5 manifestanti e misure ancora più ferree. È stata rafforzate la sicurezza, messa a punto nei giorni scorsi con un piano già rigorosissimo, nelle aree di maggior afflusso di persone, dove domani si svolgeranno le cerimonie per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma. Oltre alle celebrazioni, ci saranno quattro cortei e due sit-in, con una previsione di 25 partecipanti e un doppio pericolo, quello del terrorismo islamista, che dopo i fatti di Londra si è fatto ancora più concreto, e quello dei black bloc e degli antagonisti, che si prevede punteranno ad assalire uffici e istituzioni, sfasciando vetrine, auto e bancomat lungo il percorso, per contestare il vertice Ue.
Massima allerta è stata sollecitata ieri dal ministro dell'Interno Marco Minniti, che ha presieduto una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo al quale hanno partecipato i vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti, oltre ad un ufficiale di collegamento di Scotland Yard, perché subito dopo l'attacco a Westminster si sono attivati tutti i contatti tra gli 007 italiani e quelli inglesi per valutare le possibili ripercussioni dell'attentato di mercoledì sulle cerimonie di domani, che porteranno nella capitale molti capi di Stato e di governo. Su indicazione dello stesso Minniti, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo resterà riunito in seduta permanente, anche se l'intelligence. Si guarda con attenzione a segnali come la pubblicazione di una nuova rivista dell'Isis dal titolo indicativo: Rumiyah, cioè Roma in arabo. Ma c'è preoccupazione soprattutto per i pericoli interni, rappresentati dai possibili infiltrati nei cortei, i professionisti degli scontri, come segnalato ieri durante l'audizione davanti al comitato parlamentare per la sicurezza dal direttore dell'Asi, Mario Parente. Per questo vengono monitorati con molta attenzione i centri sociali e le centinaia di attivisti che potrebbero mischiarsi ai manifestanti per compiere azioni violente.
Schierati cinquemila uomini armati, con rinforzi arrivati da altre città, anche se alle forze dell'ordine è stato chiesto per quanto possibile di non reagire alle provocazioni dei violenti. Su Roma ci sarà il divieto di sorvolo aereo e il centro storico sarà off limits per camion e furgoni, per scongiurare il pericolo di azioni emulative, sempre attuale quando si parla di fondamentalismo islamico. Ne ha parlato il ministro Minniti, «dell'abbassamento della prevedibilità» di certi attacchi, come a Nizza, Berlino, Londra. «Noi dobbiamo riflettere su una strategia che sia all'altezza di questa minaccia - ha detto il numero uno del Viminale - come affiancare l'attività di intelligence al controllo del territorio». Ed è da qui che parte il piano della questura, con la città divisa in due zone, la blu, riservata alle celebrazioni ufficiali alla quale potrà accedere a piedi solo chi ne avrà titolo e dopo gli opportuni controlli, e la verde. Polizia e carabinieri hanno chiesto a romani e turisti di sopportare qualche controllo in più nel weekend, ma la chiusura delle strade e gli inevitabili disagi, stanno già creando malumori tra i cittadini delle zone dove passeranno i manifestanti. I negozianti hanno annunciato serrate, come nel quartiere Testaccio, che chiede di cambiare l'itinerario dei cortei.
Le bonifiche delle strade interessate agli eventi sono cominciate ieri, ci saranno i droni a vigilare dall'alto,
telecamere, tiratori scelti sui tetti, artificieri e negoziatori pronti a intervenire. Agenti verranno infiltrati nei cortei, sui treni e sui pullman. Intensificati i controlli ai caselli autostradali, in porti ed aeroporti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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