Roma - Anche quest'anno a Roma invece della Liberazione il 25 aprile si celebra la discordia. Il tentativo del Campidoglio di organizzare una manifestazione unitaria è ancora una volta naufragato e, come già accadde lo scorso anno, la Comunità Ebraica non prenderà parte al corteo nazionale organizzato dall'Anpi, l'Associazione partigiani. Il punto di rottura è lo stesso: la partecipazione alla manifestazione di «associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile», ha scritto in una nota la Comunità che critica «l'equidistanza inaccettabile tra noi e chi combatteva con i nazisti», aggiungendo che se l'Anpi «non ha la forza e la volontà di delegittimare la presenza di questi gruppi viene meno il senso di una manifestazione unitaria». Una presa di posizione non facile come spiega Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma.
«Con grande dispiacere dico che ce l'abbiamo messa tutta, ce l'ho messa tutta. Ma ora, a questo punto, sono sollevata perché non ho tradito la memoria di chi ha combattuto durante la Resistenza. - si rammarica la Dureghello- Non si rivolterà nella tomba, chi è morto per liberare l'Italia. Le bandiere palestinesi non c'entrano e non c'entreranno mai niente con il 25 aprile». Per la Dureghello la scelta di far sfilare i simboli della Comunità Palestinese «non ha senso cosí come non c'entrano le rivendicazioni di qualunque cosa che non sia attinente al 25 aprile italiano» ricordando pure che «su questo tema non c'entra chi si spende per rappresentare chi all'epoca aveva fatto una scelta differente, esplicita, alleandosi con il nazismo attraverso il gran Mufti. Si può parlare di tutto, ma è coerente parlare, il 25 aprile, solo del 25 aprile».
La Comunità Ebraica ha apprezzato le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che questa mattina renderà omaggio alla tomba del Milite Ignoto. «Affiorano ogni tanto segnali che manifestano rigurgiti di autoritarismi, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona umana, di antisemitismo, di malintesi egoismi nazionali», ha detto ieri il Capo dello Stato sottolineando l'importanza della Festa della Liberazione. Fallito dunque il tentativo di mediazione ad opera del Campidoglio il sindaco Virgina Raggi ha fatto sapere che parteciperà sia alla manifestazione dell'Anpi sia a quella della Comunità Ebraica. L'Anpi si è detta «sorpresa» per la rinuncia «all'unità faticosamente costruita per il corteo del 25 aprile».
Ma quella della Comunità ebraica romana non è l'unica polemica che avvelena le manifestazioni organizzate oggi un pò in tutta Italia.
La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, che oggi sarà al corteo di Milano ritiene «profondamente sbagliata» la scelta di tenere aperti negozi e supermercati oggi e il primo maggio «Ci sono tre feste civili nel nostro Paese: la Liberazione, la Festa del lavoro e quella della Repubblica, tre occasioni importanti -si rammarica-Non si capisce perché non si possa riconoscere a tutti coloro che non stanno in servizi essenziali di partecipare».
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