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Romeo e Giulietta nell'India hi-tech. Matrimonio proibito: si impiccano

I due ragazzi, entrambi informatici, si erano incontrati al lavoro Ma le famiglie erano contrarie alle nozze perché di caste diverse

Romeo e Giulietta nell'India hi-tech. Matrimonio proibito: si impiccano

Mai vi fu storia più triste di quella di Abhijit Mohan e Srilakshmi: Romeo e Giulietta 2.0. Nel 2019 si può ancora morire per amore, per restare insieme per sempre con un gesto estremo di libertà.

È una storia che non vorremmo mai scrivere questa di due giovani ragazzi indiani innamorati ma divisi dall'appartenenza a caste diverse e dunque osteggiati dalle famiglie che avevano posto un invalicabile veto alla loro unione. Dall'India contemporanea si precipita nella Verona del 500 raccontata da Shakespeare dove Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti si sposano segretamente e nel tentativo di sfuggire alle imposizione delle loro famiglie divise dall'odio finiscono per scegliere la morte pur di restare uniti.

E così avrebbero fatto anche Abhijit Mohan, 25, and Srilakshmi, 21. In un cornice digitale che stride con la secolare legge delle caste che ammette soltanto matrimoni tra pari e che evidentemente è ancora qui a mietere vittime, colpevoli soltanto di amarsi. I due ragazzi si incontrano perché entrambi sono ingegneri informatici, si occupano di software in Electronics City Phase II. Uno sfondo avveniristico per una storia vecchia come il mondo. Sono due esperti di tecnologie lavorano insieme, si innamorano, vogliono sposarsi.

Ma le loro famiglie come i Montecchi e i Capuleti non vogliono avere nulla in comune, dicono no. Non c'è modo di convincere i genitori, che affidano ad uno zio il compito di minacciare conseguenze terribili per i due giovani amanti se sfideranno la loro volontà: l'unione è inaccettabile

Ma Romeo e Giulietta decidono di consumare la loro sfida fino in fondo. Dalla ricostruzione della polizia sappiamo soltanto che all'inizio di ottobre comunicano l'irrevocabile decisione di sposarsi. E forse lo hanno fatto in segreto come gli amanti scespiriani.

Dal 9 ottobre in poi fanno perdere le loro tracce e non rispondono più al cellulare. Sono fisicamente lontani dalle loro famiglie ma si sentono ugualmente in trappola, non vedono vie d'uscita. Non vogliono separarsi ma non possono neppure stare insieme.

Il 23 novembre i familiari di Srilakshmi ricevono un'ultima drammatica telefonata. La ragazza è sconvolta e li accusa di aver torturato lei e il suo ragazzo. Poi l'annuncio «non dovrete più preoccuparvi per noi, mai più». La decisione è presa. Vorremmo che la storia finisse qui immaginando che i due ragazzi stiano insieme da qualche parte nel mondo.

Ma invece due giorni fa nell'area di Bangalore un pastore da lontano vede due «strange fruit» appesi ad un albero e sotto choc si rende conto che si tratta di due corpi, decomposti.

Accanto all'albero una borsa di cuoio con i documenti di Abhijit Mohan e Srilakshmi, uniti per sempre.

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