Rosatellum, la legge elettorale più pazza del mondo. A due settimane dal voto del 4 marzo e a quasi tre giorni dall’insediamento del Parlamento, non c’è ancora una lista completa e definitiva degli eletti di Camera e Senato. Colpa della legge che – oltre ad aver impedito la formazione di una maggioranza organica che possa dare vita a un governo – prevede un più che complesso meccanismo per la ripartizione dei resti nel sistema proporzionale. Così complesso da aver mandato in tilt le Corti d’appello di mezza Italia. Il caso più emblematico viene dalla Calabria, dove Forza Italia e Fratelli d’Italia ormai da giorni si contendono un seggio alla Camera.
Il ministero dell’Interno, pochi giorni dopo la chiusura delle urne, lo aveva assegnato temporaneamente all’azzurra Maria Tripodi. La Corte d’appello di Catanzaro, venerdì scorso, aveva però ribaltato tutto e riassegnato lo scranno al meloniano Fausto Orsomarso. Nel frattempo, una nutrita pattuglia di parlamentari di Fi – composta, tra gli altri, da Maurizio Gasparri, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta – aveva denunciato anomalie nell’attribuzione dei voti e chiesto una verifica dei risultati finali. Ieri, l’ultimo ribaltone: i riconteggi dell’ufficio elettorale catanzarese hanno riassegnato circa 5mila preferenze al partito di Berlusconi sottraendone buona parte proprio dal computo dei voti di FdI.
Il risultato finale? La riattribuzione del seggio a Tripodi a scapito di Orsomarso. Ora manca solo il sigillo finale della Corte di Cassazione. Ma i problemi legati all’applicazione del Rosatellum non sono finiti. L’exploit del Movimento 5 stelle in Sicilia ha determinato l’elezione di più senatori rispetto a quelli effettivamente candidati. E, visto che la ripartizione prevista è su scala regionale e non permette il ripescaggio di esclusi di altre parti d’Italia, la legislatura sembra destinata a partire con 314 eletti anziché 315 (senatori a vita esclusi). Lo stesso perverso meccanismo si è messo in moto alla Camera.
In Campania e Sicilia l’elezione di tutti gli aspiranti deputati grillini ha determinato il ripescaggio di un candidato in un’altra regione. Il fortunato si chiama Riccardo Tucci ed è originario della provincia di Vibo Valentia. Sicché adesso la Calabria si presenterà a Montecitorio con 21 deputati, malgrado ne potesse eleggere solo 20.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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