Renzi impantanato, rinvio anche sulla scuola

Salta la riforma dell'istruzione e lo Sblocca-Italia è a rischio. Il premier da Napolitano

Renzi impantanato, rinvio anche sulla scuola

Roma - Come se non bastasse, ora ci si mette pure Putin. La Russia sconfina in Ucraina e Renzi telefona a Mosca per protestare contro «l'escalation intollerabile», dopo aver sentito anche Cameron e Stubb. Ma sono le questioni interne a preoccuparlo di più. Tanti i fronti aperti: i pochi soldi a disposizione che minano la credibilità dei suoi annunci roboanti; le uscite di alcuni ministri subito ripresi dal premier nelle vesti del «ghe pensi mi»; la maggioranza che comincia a scricchiolare sotto i colpi dei veti e che gli fa rinviare lo scioglimento dei nodi più ingarbugliati; la minoranza interna del Pd che ad ogni suo cinguettio o indiscrezione mette i puntini sulle «i»; e, the last but not the least , la stampa internazionale che comincia a sfotterlo, proprio alla vigilia di un importante vertice di Bruxelles. Si prospetta un autunno complicatissimo per il premier, tutto concentrato al Consiglio dei ministri di oggi.

Sul tavolo c'è lo sblocca Italia che però sarà solo uno sblocchino. A questo proposito il premier ha incontrato i ministri Lupi, Padoan, Boschi per un summit con Delrio durato più di quattro ore. Di euro non ce ne sono e a fare la parte del «signor no» è come sempre il ministro dell'Economia. Il documento di oggi sarà a «costo quasi zero» perché i conti vanno tenuti a posto. I 43 miliardi di cui si parlerà sono soldi già stanziati. A questi si aggiungeranno risorse pari a 3/4 miliardi, non di più. Quindi, tutto quello che «costerà» verrà rimandato a settembre, in sede di approvazione della legge di stabilità.

Rinvio in vista anche per l'altro capitolo che verrà affrontato oggi: quello sulla giustizia. Il Guardasigilli Andrea Orlando non ha trovato la quadra con gli alleati dell'Ncd sui punti sensibili del penale (intercettazioni, prescrizioni, responsabilità dei magistrati ndr ) e quindi è probabile che il premier rimandi anche su questo punto. Per tutto il giorno s'è cercato un punto di sintesi ma fino a ieri sera le distanze tra Pd e Ncd sono rimaste. Ci sarà tempo fino a oggi pomeriggio per un accordo in zona Cesarini, altrimenti si bypasserà il problema.

Rinvio anche per quanto riguarda la scuola. Quelle che dovevano essere presentate come le linee guida del governo sul settore istruzione verranno in realtà accantonate. Tutto rimandato più in là. «Non voglio mettere troppa carne al fuoco», avrebbe detto il premier. In ogni caso, prima di prendere qualsivoglia decisione, Renzi vorrà parlare con tutti per mettere a punto provvedimenti più concreti. Sentirà docenti, presidi, studenti e, ovviamente, il ministro Padoan che presumibilmente gli chiuderà i cordoni della borsa sotto il naso, se già non lo ha fatto ieri.

Per non parlare del rinvio dei rinvii: quello sul mercato del lavoro. Il Jobs act giace da aprile in Senato ma la materia scotta troppo per affrontarla ora, sebbene sia la cosa che interessa principalmente l'Europa. A questo proposito, tuttavia, il ministro del Lavoro Poletti tergiversa. Unico dato politico è una sorta di dietrofront rispetto all'ipotesi di intervenire sulle pensioni. «Sono stato frainteso», dice.

Intanto l'Europa comincia a guardare Renzi con occhi diversi dopo l'iniziale infatuazione. Una prova? Sulla copertina dell' Economist compare Renzi sulla barca che sta affondando dell'euro. E mentre Draghi si dà da fare per salvare la zattera, il premier italiano è immobile con un gelato in mano, alle spalle di Hollande e della Merkel.

Commento di Renzi divertito: «Il punto non è il cono gelato ma è che dalle difficoltà se ne esce solo con uno straordinario lavoro di leadership europea». Poi, la visita al Colle per aggiornare Napolitano sulle sue prossime mosse. E sui suoi - tanti - grattacapi.

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