Salvini punzecchia l'alleato Ma Berlusconi tira diritto

Alle frecciate del leader leghista il Cavaliere non replica: per gli azzurri consensi in crescita

Salvini punzecchia l'alleato Ma Berlusconi tira diritto

Non c'è giorno senza che arrivino le frecciate di Matteo Salvini e nella villa di Arcore il nervosimo e il fastidio crescono. Per Silvio Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori quello del leader della Lega è un modo di fare «masochista per il bene della coalizione». Rischia di alimentare dubbi negli elettori su come faranno questi alleati a governare, una volta vinte le elezioni, come contano di fare.

Il continuo controcanto di Salvini alle dichiarazioni del Cavaliere, si fa notare, in realtà non è giustificato, perchè i due sono sostanziamente d'accordo sul programma e il resto e l'ha dimostrato l'ultimo incontro prima delle elezioni regionali in Sicilia. Però il leader leghista cerca di raccogliere voti, dimenticando che non è Fi il nemico, come ha ricordato recentemente a Milano Berlusconi.

Salvini, dunque, sembra scatenato. Critica gli azzurri perchè si sono astenuti sulla legge approvata alla Camera con i sì di Lega e Pd, che esclude rito abbreviato e sconti di pena per reati gravi come omicidi e stupri. «Incredibile - sbotta il capo del Carroccio - Era una proposta di legge intelligente, ma Fi non vota nel nome di un garantismo che non c'entra nulla in questo caso. È grave. Per non parlare poi del no della sinistra».

C'è anche la nuova giunta Musumeci in Sicilia a far saltare i nervi al numero uno della Lega, perchè ci sono esponenti di Fi e Fdi, ma nessuno del suo partito. «Non ci vogliono in giunta? Prendiamo atto. Non abbiamo chiesto niente a nessuno. A noi e al nuovo hanno preferito uomini di Lombardo e Cuffaro e il vecchio, ne prendiamo atto. Ci hanno fatto un favore, in un certo senso». Dall'isola Angelo Attaguile, segretario di «Noi con Salvini», intanto minaccia di uscire dalla maggioranza e passare al gruppo Misto, per fare «un'opposizione costruttiva». Sul successo in Sicilia del centrodestra unito si addensano ombre nere.

Non basta. In un'intervista a Circo Massimo su Radio Capital, Salvini propone a Berlusconi di fare «un programma in 10 punti». E aggiunge: «Se non è il notaio va bene il macellaio, il benzinaio, dove vuole lui. Non voglio vincere solo per il gusto di vincere ma per aver la possibilità di cambiare il Paese per 5 anni e non per litigare. È meglio tirare fuori i problemi prima». Per esempio, dice il leader leghista in partenza per Bruxelles, il problema del rapporto con l'Europa. «Se Berlusconi ha come punto di riferimento Angela Merkel è una cosa da chiarire. Non voglio andare al governo per fare la succursale di Berlino». Poi torna sulla candidatura nel governo futuro del generale Leonardo Gallitelli: «È la quinta che lancia. Io non lancio candidati a capocchia per avere 3 titoli sui giornali. Si stila prima il programma poi si fa la lista dei ministri». Lui è pronto a fare il premier, dice, «ma quando sento Berlusconi che vuole coinvolgere Sc dico che non è serio. Non possiamo tirare su tutti e fare l'Arca di Noè».

Salvini è indispettito anche dal fatto che il Cavaliere non replica. Lui non si fa guastare dall'alleato l'ottimismo per la nuova «bella aria» che tira.

Ad Arcore lo dicono tanti piccoli segnali: il telefono che squilla incessantemente per le richieste di incontri ad alto livello, soprattutto da parte di rappresentanti delle categorie sociali, le email dello stesso tenore, anche di coordinatori regionali e amministratori locali che si litigano il leader per il tour elettorale che ha annunciato da gennaio in ogni Regione, nelle principali province, per fare scouting di volti nuovi e attrarre liste civiche, molto utili con il Rosatellum. E poi ci sono i sondaggi, che danno Fi sopra la Lega e la coalizione in crescita. Che sarà mai, di fronte a questo, qualche punzecchiatura di Salvini...

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