Con il peso del nodo Tav ancora irrisolto Matteo Salvini ha bisogno di rassicurare i suoi elettori in vista delle europee. Il ministro dell'Interno vuole spostare l'attenzione dalle tensioni con M5s e dimostrare che sta mantenendo le sue promesse. Se non quelle sulle grandi opere e la flat tax almeno quelle sull'immigrazione. E dunque ieri tra i tanti post con i quali quotidianamente inonda Facebook il vicepremier ha pubblicato in tono trionfale gli ultimi dati sugli sbarchi.
Nei primi due mesi del 2019 gli sbarchi dei migranti in Italia sono diminuiti del 95 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, scrive il vicepremier citando i dati del Viminale. Dal primo gennaio al 28 febbraio solo 262 sbarchi mentre nello stesso periodo del 2018 ne erano stati registrati 5.247. Dunque prosegue il vicepremier finalmente i rimpatri superano abbondantemente gli arrivi. Gli immigrati rimandati a casa superano di quattro volte il numero di quelli giunti sul nostro territorio 1.099 persone sono ritornate nel loro paese d'origine, 1.013 con rimpatri forzati e 86 con rimpatri volontari assistiti.
Salvini esulta ma l'Onu bacchetta il governo. In un relazione redatta dagli osservatori dell'organizzazione pur riconoscendo la mancanza di una politica dei gestione dei flussi organica da parte della Ue il governo italiano viene accusato di non rispettare i diritti umani dei migranti. Il report ricorda anche il caso dello scrittore Roberto Saviano al quale il ministro dell'Interno voleva togliere la scorta.
Le cifre comunque danno ragione al leader del Carroccio e sono confermate anche dall'ultimo monitoraggio sui flussi di migranti nell'area Ue pubblicato da Frontex. L'agenzia europea che segue quello che accade alle nostre frontiere rileva come nel primo mese del 2019 il numero dei migranti irregolari che hanno attraversato le frontiere dell'Europa sia diminuito di un terzo se paragonato al mese precedente, dicembre e di un quinto rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
É ancora Frontex a rilevare che nel 2018 il numero degli arrivi illegali ha toccato il minimo storico da cinque anni anche se l'agenzia avverte che «la pressione migratoria resta relativamente alta».
Gli arrivi dell'ultimo anno registrano addirittura un meno 92 per cento rispetto al picco registrato nel 2015 quando arrivarono in Europa oltre un milione di migranti via mare: 1.014.836 la cifra esatta monitorata dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Quello fu il numero più alto mai registrato. La maggioranza dei migranti arrivò in Grecia dove sbarcarono 856.723 persone.
In Italia invece il picco si registrò nel 2014 con oltre 170.000 arrivi, scesi nel 2015 a 153. 842. Nel 2017 gli arrivi erano ancora più di 100.000. Occorre aspettare il 2018 per il primo calo registrato quando al ministero dell'Interno c'era Marco Minniti e a Palazzo Chigi Paolo Gentiloni. Nel febbraio del 2018 gli arrivi erano scesi a 1.065 contro gli 8.971 del 2017.
Mentre la Lega esulta per i risultati l'alleato grillino non manca di punzecchiare il vicepremier anche sulla questione immigrati. Bene il drastico calo degli sbarchi commenta il grillino Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio.
Ma non basta perchè è la macchina dei rimpatri quella che non ingrana. «Salvini si impegni ancora di più sui rimpatri. Sono insufficienti. Stando ai numeri diffusi oggi serviranno più di 75 anni per rimpatriare tutti i 500mila irregolari», sentenzia Brescia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.