Il governo francese prova a sgonfiare gli effetti del Griveaux-gate. L'ormai ex candidato di En Marche a sindaco di Parigi, fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, è stato costretto a ritirarsi a causa di una sua chat a luci rosse lasciandosi dietro la scia di un possibile intrigo internazionale per danneggiare lui e l'Eliseo. Sostituito dall'ex ministra della Sanità Agnès Buzyn, Benjamin Griveaux è ormai fuori dai giochi. Ma l'esecutivo cerca in ogni modo di ridimensionare le voci di complotto attorno alla sua figura.
Senza puntare il dito contro l'artista russo che ha pubblicato i video hot del pupillo di Macron, né tanto meno contro la compagna del controverso Pjotr Pavlenski - la 29enne Alexandra De Taddeo che avrebbe avuto una relazione con Griveaux fino a essere considerata destinataria dei video hot - la portavoce dell'esecutivo Sibeth Ndiaye dice di «non voler cadere nella tesi del complottismo. L'indagine è appena cominciata e ci vorrà tempo per capire». Ma a riprova del fatto che Pavlenski possa non aver agito da solo (ieri è stato sentito dai giudici con la De Taddeo), c'è un sito web con scritti impeccabili, «mentre Pavlenski parla francese, ma con qualche difficoltà».
Per la voce del governo, le prime considerazioni al vaglio degli inquirenti lasciano pensare che il russo sia stato «probabilmente aiutato, ma non che sia il personaggio centrale in questa vicenda». Cautela? Strategia? Pavlenski rivendica la sua operazione di arte-verità: la De Taddeo nega di aver dato all'artista la chat incriminata e dice di non essere stata imbeccata per rivelare le 50 sfumature di grigio di Griveaux (il quale parlava in pubblico di famiglia ma tradiva la moglie e inviava immagini di masturbazione). «Solo un comportamento individuale - dice il segretario di Stato al digitale, Cèdric O - Per ora nessuna prova né indizio di un coinvolgimento della Russia».
Bollate quindi come speculazioni dei media, quelle del complotto anti-Eliseo orchestrato dall'artista rifugiatosi in Francia nel 2017. Più intrigo internazionale, che una faccenda personale, o sterile difesa della vita privata del farfallone Griveaux? Intanto la candidata Buzyn (sostituita dal neurologo Olivier Véran alla Sanità), ieri ha chiamato il dissidente Cédric Villani per esaminare le condizioni di un incontro. La prospettiva di una rapida riconciliazione pare remota. Villani ha accettato di parlare con la neo candidata ufficiale della République En Marche (Lrem) «per discutere convergenze». Il matematico medaglia Fields, in corsa da dissidente, chiede di considerare un accordo con i Verdi di David Belliard.
Se Macron non vuole assistere al collasso di En Marche nella capitale, stretto tra la socialista Anne Hidalgo e la gollista Rachida Dati (nei sondaggi seconda), dovrà
approfittare di queste scomode circostanze volteggiando sul cadavere politico di Griveaux; cercando di farlo scomparire, senza più parlare del sexy-scandalo che lo ha bruciato a un mese dal voto. Né di complotto contro se stesso.
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