Coronavirus

Scendono i nuovi casi. Ma ora è allerta focolai tra macelli e rave party

Tornano giù i positivi, nel mantovano 68 infetti. Fermati due raduni con centinaia di ragazzi

Scendono i nuovi casi. Ma ora è allerta focolai tra macelli e rave party

Le passeggiate sul lungomare, a prendere il caffè al bar della spiaggia, un aperitivo in città. Ma di mascherine se ne vedono poche ormai indossate. Si fa sempre meno attenzione alle regole, al distanziamento, alle norme igieniche, come se l'estate con il caldo, si fosse portata via il brutto ricordo del virus. Eppure il Covid esiste ancora e torna a far paura.

In Italia - nelle ultime 24 ore 192 nuovi casi e 7 morti - e preoccupano i nuovi focolai e i contagi di ritorno. Casi importati o di ritorno. Infezioni veicolate in Italia da persone che si sono recate all'estero, nei Paesi dove la pandemia è nel pieno. Focolai che mettono a dura prova le capacità reattive dei dipartimenti di prevenzione delle Asl, incaricate della sorveglianza e del rapido intervento per circoscrivere le zone interessate. Oltre al caso del Veneto, nel Mantovano il contagio si è sviluppato in 5 attività produttive. Sono 17 i nuovi casi di coronavirus a Mantova. È questa la seconda provincia lombarda, per via dei focolai di Viadana e Ossolo, che registra il maggior numero di positivi. È quanto emerge dal bollettino giornaliero della Regione Lombardia. Il primato spetta a Bergamo con 33 positivi, al terzo posto la provincia di Milano con 16 nuovi contagiati, di cui 7 in città. Tutte sotto la doppia cifra le altre province e zero nuovi casi a Sondrio. Alcuni focolai di Covid si sono manifestati negli ultimi giorni nell'area del Mantovano. L'ultimo ha riguardato un salumificio di Viadana e così al momento sono cinque le attività produttive in cui si è sviluppato il contagio (considerando anche una nella vicina Dosolo), tra macelli e salumifici, che contano un totale di 68 dipendenti positivi. L'ultima segnalazione dell'Ats Valpadana arriva dal salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, dove le squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. L'esito dello screening ha consentito di scoprire 5 positivi, tra cui 3 dipendenti di una cooperativa che lavorano nel salumificio. E nel bosco di San Martino Alfieri (Asti) lungo il fiume Tanaro, ieri è stato interrotto un rave party non autorizzato lungo il fiume, in località Tanarella, una zona difficilmente raggiungibile. Polizia e carabinieri stanno svolgendo verifiche sui partecipanti, circa 400. Notte movimentata tra sabato e domenica anche ai lidi ferraresi. I carabinieri di Comacchio sono stati impegnati in diversi interventi, per bloccare un rave party abusivo. Da più parti intanto si invoca il giro di vite. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato una stretta su chi rifiuta le cure (dopo il caso dell'imprenditore vicentino) e si spinge fino a immaginare un Trattamento sanitario obbligatorio per chi risulta postivo al Coronavirus e rifiuta le cure.

«Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora - ha spiegato Speranza». Tra i virologi e i governatori delle Regioni torna la paura di veder vanificati gli enormi sforzi fatti durante il lockdown. Per il leader della Lega Matteo Salvini il governatore del Veneto, Luca Zaia, di fronte ai nuovi focolai, «fa bene a essere rigoroso», e sottintende la proposta del Tso obbligatorio a cui ricorrere nel caso in cui un positivo al Covid-19 rifiuti il ricovero. Anche l'appello di Zingaretti è sulla stessa linea d'onda: «non siate spavaldi.

Faccio un nuovo appello a tutti a rispettare le regole».

Commenti