Uno schiaffo ai giustizialisti: l'Aula nega l'arresto di Sozzani

Si spacca subito la maggioranza alla Camera, grillini sconfitti. Il deputato di Forza Italia: "Sono innocente"

Uno schiaffo ai giustizialisti: l'Aula nega l'arresto di Sozzani

Il Parlamento neutralizza la deriva giustizialista della maggioranza giallorossa. Primo incidente per Pd e Cinque stelle. L'Aula di Montecitorio nega l'autorizzazione all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato di Forza Italia Diego Sozzani. I voti a favore sono stati 235, 309 i contrari, un astenuto. A fine luglio la Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio si era invece espressa per l'ok ai domiciliari a maggioranza, con il voto a favore di M5S e Pd: una decisione annullata oggi dall'Assemblea, a scrutinio segreto. L'Aula della Camera ha anche negato l'uso delle intercettazioni delle conversazioni di Sozzani, chiesta nell'ambito di un procedimento per finanziamento illecito relativo a una fattura di diecimila euro. Il voto dell'Assemblea conferma la decisione assunta dalla la Giunta per le Autorizzazioni presieduta da Andrea Delmastro (Fdi), nel senso del diniego dell'uso delle intercettazioni, che sono state realizzate dagli inquirenti «a strascico» con un Trojan installato su un dispositivo di un collaboratore del deputato di Forza Italia.

L'autorizzazione è stata negata con 352 sì, 187 no e due astenuti. Solo i deputati M5S hanno votato per la concessione dell'autorizzazione. La doppia decisione, che nel caso della richiesta di cautelare sconfessa il voto della Giunta, è stata accolta tra gli applausi dei parlamentari del centrodestra. Mentre trapela forte nervosismo negli ambienti grillini. Il ministero degli Esteri Luigi Di Maio chiede l'abolizione del voto segreto. «Non auguro a nessuno di soffrire quello che io ho sofferto dal punto di vista morale, ancor prima di poter dimostrare l'inconsistenza delle accuse. Sono devastato dal punto di vista psicologico e da quello famigliare e professionale sono assai preoccupato, vista la ridondanza mediatica che la vicenda ha avuto e nella quale sono stati coinvolti anche la famiglia e i figli» commenta Sozzani.

È il dato politico che inchioda i giallorossi: la maggioranza Pd-M5s-Leu che sostiene Conte perde infatti circa un centinaio (franchi tiratori) di voti. L'esecutivo Conte aveva ricevuto la fiducia con 343 voti. Tra assenze e defezioni, i franchi tiratori sarebbero 46, primi sospettati i dem, ma anche i renziani. Il capogruppo del M5s D'Uva prova a fare da paravento al governo: «Sbagliato dire che il primo voto vede la nuova maggioranza su posizioni diverse perché tra i banchi del governo non sedeva nessuno». Mentre è una nota di fuoco del gruppo parlamentare dei grillini che ammette lo strappo tra gli alleati: «La maggioranza dei deputati italiani oggi decide di salvare Sozzani al momento di decidere sulla richiesta di arresti domiciliari che lo riguarda, anche al di là delle indicazioni dei gruppi parlamentari e dei risultati delle precedenti votazioni in Giunta per le autorizzazioni. Il Movimento 5 Stelle, invece, ha mantenuto una posizione coerente attraverso i voti espressi precedentemente in Giunta e quelli dati oggi in Aula.

Approfittare del voto segreto non è bello, non si fa così. Questa e' vecchia politica». Tensione confermata da un lungo colloquio al termine della votazione tra i capigruppo Francesco D'Uva (M5s) e Graziano Delrio (Pd).

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