Sciame sismico senza fine: oltre 100 scosse. Faglia del 1542

Sciame sismico senza fine: oltre 100 scosse. Faglia del 1542

Un'area notoriamente sismica quella del Mugello. Dall'inizio dello sciame sismico sono già 113 le scosse che si sono susseguite in provincia di Firenze. Pure la storia racconta di altre grandi paure nella medesima area ed è a quei fenomeni che gli esperti guardano per cercare di capire i movimenti del sottosuolo, anche se - dicono - è impossibile fare delle previsioni sull'evoluzione futura. La faglia che che si è attivata la scorsa notte è vicina soprattutto a quella che causò un sisma di magnitudo 6 nel 1542, ma anche a quella che nel 1919 provocò un centinaio di morti. Non ci sono ancora elementi certi, per il direttore dell'Osservatorio nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Salvatore Stramondo, per stabilire che si tratti della stessa faglia del 1542, ma è stato accertato che i terremoti in corso «avvengono a ridosso dell'area colpita allora, a soli 8-10 chilometri a nord-ovest». Mentre l'area di uno dei più importanti sismi della regione, quello di un secolo fa di magnitudo 6,4, si trova invece a 15-20 chilometri a est. Stramondo racconta che al Mugello negli ultimi 10-12 anni sono avvenute almeno tre sequenze sismiche con terremoti di magnitudo superiore a 4: nel 2008, nel 2009 e nel 2015. Per tutti il meccanismo tipico dei terremoti negli Appennini, con la crosta terrestre che distende nell'area compresa tra la costa tirrenica e quella adriatica.

Comunque è al sisma del 1919 che i sismologici guardano per immaginare la misura della magnitudo che ci si può aspettare in questa zona. «Quel terremoto - spiega Gilberto Saccarotti, della sezione di Pisa dell'Ingv - ci insegna comunque che la faglia che lo ha causato è abbastanza grande da generare sismi di quella magnitudo, anche se la stima dell'epicentro è soggetta a incertezze importanti perché basata su ricostruzioni da fonti storiche». «Nell'area del Mugello - conferma Andrea Billi, geologo e direttore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche - i terremoti possono avere magnitudo più alte di 4.5. L'Appennino è sottoposto a una trazione orizzontale, una forza che tende a creare fratture come è successo ad Amatrice e a L'Aquila.

Sappiamo che ci sono all'incirca due faglie sismogeniche: una è situata dove è avvenuto quest'ultimo sisma, l'altra più a sud est». Difficile fare previsioni, ma ci si può aspettare una serie di numerose repliche di magnitudo bassa come quelle che si stanno verificando in queste ore.

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