Lo sciopero del clima riscalda gli studenti: un milione in corteo E Greta: «Incredibili»

Lo sciopero del clima riscalda gli studenti: un milione in corteo E Greta: «Incredibili»

Gretini a chi? Con la «raggelante» (riscaldamento globale, tiè!) Thunberg abbiamo fatto un figurone.

La bambina dagli occhi di ghiaccio, dinanzi ai quali perfino i potenti della Terra abbassano lo sguardo sciolto di vergogna, ieri ha esaltato gli studenti italiani. Tutti scesi in piazza (benedetti dal ministro dell'Istruzione) per scioperare climaticamente al grido di «Ci avete rotto i polmoni»: uno slogan che ricorda, in chiave ambientalista, la rubrica Striscia lo striscione di Cristiano Militello. Insomma, roba demenziale. Ma, proprio per questo, divertente.

«Immagini incredibili dall'Italia», ha scritto su Twitter la baby attivista svedese, ritwittando foto delle manifestazioni in varie città. Una botta di vita - e di bigiata scolastica - per oltre un milione di giovani che hanno pompato aria pulita in 180 piazze avvelenate dallo smog. Il concetto della «rottura» è un pallino dei ragazzi, che insistono: «Non rompeteci il futuro»; ma, esattamente, chi sarebbe il cattivone che vuole «rompere» il loro «futuro»? La cosa non è chiara. I giovani incolpano, genericamente, i «Grandi del pianeta». Impossibile saperne di più. Senza contare che - a leggere i nomi dei presunti «responsabili» della «distruzione climatica» - il rischio è di confondersi ulteriormente le idee: lo spettro dei «colpevoli» indicati dai manifestanti risulta infatti così ampio da andare da Trump fino a Salvini; ora, passi per pure per Trump, ma il povero Salvini che cavolo c'entra?

Nella classifica italiota che ha mandato in brodo di giuggiole la 16enne signorina Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg conquista il primo posto Roma con 200mila aderenti al Fridays for future, seguita da Milano con 150mila fan del Skolstrejk för klimatet («Sciopero scolastico per il clima»); segue, distaccato, il gruppone delle piazze gregarie: Napoli (80mila), Firenze (50mila), Torino e Bologna (20mila), Palermo e Bari (10mila). Parola d'ordine: «Il cambiamento sta arrivando». Anche in questo caso, ignoti i dettagli: il «cambiamento» arriverà tra giorni, mesi o anni? Così, giusto per organizzarci per tempo e non fare figuracce. Tipo quella che ha rimediato su Facebook il sedicente ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha scritto una letterina di sconcertante banalità: «Oggi nelle piazze di 180 città italiane sono scesi centinaia di migliaia di giovani che hanno fatto una scelta: impegnarsi. Per l'ambiente, contro il cambiamento climatico, e per il futuro loro e di tutti noi. Guardateli. Questa è una nuova, straordinaria coscienza. Questi giovani vanno ringraziati, sostenuti, ascoltati ma soprattutto presi ad esempio per agire». Ecco, bravo, magari comincia ad agire tu.

Non è da meno il testo Twitter del premier double face, Giuseppe Conte: «Sono straordinarie le immagini delle piazze di #fridaysforfuture, con così tanti giovani che partecipano con tale passione. Da parte mia e del governo c'è il massimo impegno a tradurre questa richiesta di cambiamento in soluzioni concrete. Abbiamo tutti una grande responsabilità». Sul messaggino del ministro dell'Ambiente Sergio Costa, meglio stendere un velo pietoso.

Da segnalare una coincidenza dal sapore climaticamente romantico: mentre la giovine Italia ambientalista era in strada, poche ore prima un centinaio di persone aveva partecipato alla prima delle sette «veglie funebri» organizzate da Legambiente per il ghiacciaio del Lys.

«Diverse famiglie e tanti giovani - spiegano i promotori dell'evento mortuario - sono arrivati a Gressoney-La-Trinité, ai piedi del Monte Rosa.

Dopo una camminata di due ore, hanno raggiunto il ghiacciaio che negli ultimi 30 anni è arretrato di quasi 500 metri. Ci sono anche partecipanti giunti da Roma, oltre a una signora inglese. Il ghiacciaio è un emblema di ciò che sta capitando».

Perfino la «signora inglese» è preoccupatissima.

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