La scuola cade a pezzi ma il ministero pensa al corso per esorcismi L'idea del Miur per «aggiornare» i professori: 40 ore di lezione al costo di «soli» 400 euro

La scuola cade a pezzi ma il ministero pensa al corso per esorcismi L'idea del Miur per «aggiornare» i professori: 40 ore di lezione al costo di «soli» 400 euro

Ai nostri insegnanti mancava giusto il corso sull'esorcismo. Ora la lacuna è stata colmata e i nostri insegnanti, gia' alle prese con mille problematiche controverse, potranno ascendere alla frontiere dello spirito e vedersela con il Demonio e la lotta eterna fra il Bene e il Male. Non è un fumetto, ma un pilastro portante della costruzione cattolica del cosmo, e però la notizia rimbalza a Palazzo fra polemiche e scaricabarile.

Simona Malpezzi, senatrice del Pd da sempre molto vicina a Renzi, è tranchant: «Si salvi chi può dal governo più oscurantista di sempre». In realtà l'iniziativa sembra essere partita sul piede della serietà: 40 ore di lezione che si terranno all'università pontificia Regina Apostolorum dal 6 all'11 maggio. Il costo è di 400 euro e gli insegnamenti sono farina del sacco di Sacerdos, un'istituzione accademica che di solito si occupa della formazione dei presbiteri ma che questa volta punta ad allargare la propria platea, aprendosi a medici, psicologi, insegnanti.

É proprio quello il tasto dolente: ci può essere spazio per una materia cosi particolare nel mondo della scuola? Il Miur, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, prova a sfilarsi dalla querelle anche se riconosce che è tutto vero: «Non finanziamo né sponsorizziamo quel corso, è una convenzione con un'università cattolica». E ancora: «L'ateneo Regina Apostolorum in quanto università è accreditato automaticamente. Le lezioni in ogni caso non sono rivolte agli studenti».

Precisazione scontata che non fuga completamente le inquietudini dei critici, anche se, va detto, in mezzo ad un supermarket dell'offerta, con 30mila proposte, non sarà certo la preghiera della liberazione la pietra dello scandalo. E, in ogni caso, puo' essere legittimo l'interesse, soprattutto da parte degli insegnanti di religione. Il corso si propone di «descrivere, analizzare e comprendere gli aspetti peculiari del ministero dell'esorcismo e della preghiera di liberazione, approfondendo sia le tematiche connesse alla pratica dell'esorcismo e a una sua corretta prassi, sia tematiche collaterali (antropologiche, mediche, psicologiche, criminologiche, farmacologiche, legali)».

Insomma, teoria e prassi. Ma soprattutto pochi effetti speciali e molto studio, come è giusto che sia. E poi c'è un altro aspetto assai suggestivo: perché una persona si rivolge all'esorcista in una società apparentemente cosi laicizzata?

Domande che se ne portano dietro altre, in un gioco di scavo nella pancia della società che promette molte sorprese. E arriva fino al palco di Sanremo e all'evocazione scherzosa di Satana da parte di Virginia Raffaele. Ma per ora angeli e demoni restano sullo sfondo. Dominano incertezze, preoccupazioni, perplessità.

E il Miur cerca di scansare l'ostacolo: «I titoli e le descrizioni dei corsi vengono caricati in autonomia sulla piattaforma dagli enti certificati».

Ma la dichiarazione non placa gli animi e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana-Leu, ironizza: «Le scuole crollano e l'unica possibilità è pregare». Poi si fa serio: «Il ministero dovrà rispondere a una nostra interrogazione».

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