Coronavirus

Scuola, il governo perde il bus. E scoppia il caso Azzolina col Pd

Il M5s insorge dopo l'attacco di Marcucci alla ministra. Approvato il testo dell'Iss. Ma sui trasporti c'è un rinvio

Scuola, il governo perde il bus. E scoppia il caso Azzolina col Pd

Tre vertici per un'approvazione «scontata». Poi tutti in partenza per l'ultimo weekend dell'estate. E la soluzione del rebus trasporti rinviata a lunedì. Con calma, nonostante la data prevista per la riapertura delle scuole sia il 14 settembre, tra poco più di quindici giorni. Anzi, meno di dieci se togliamo i festivi che vengono scrupolosamente onorati dalla politica. Un'altra Conferenza unificata tra i presidenti delle Regioni e i ministri del governo dove non si è arrivati a un accordo sui temi che stanno dividendo le Istituzioni. Dall'uso delle mascherine in classe alla misurazione della febbre, fino ai trasporti. In compenso è stato dato finalmente il via libera al documento dell'Istituto Superiore di Sanità con le indicazioni per la gestione dei casi di Covid nelle scuole. E il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, che ha partecipato al nuovo summit situazionista, non può fare altro che esultare. «L'Italia ha un documento unitario sulla gestione dei casi Covid», dice da Taranto. «Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia», sottolinea. Soddisfatta Lucia Azzolina, ministro dell'Istruzione: «Bene l'accordo con le Regioni. Ora avanti verso il 14 settembre».

Ma proprio la grillina è finita al centro di una delle polemiche di giornata. A innalzare la tensione in maggioranza è un'intervista a La Stampa del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. «Il contributo della Azzolina è insufficiente» dice al quotidiano. Per il senatore Marcucci il tema della suola «è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo». Quindi la stoccata ad Azzolina: «È da marzo che sappiamo che questa era la priorità, si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre. La ministra purtroppo è sembrata a tratti più interessata a trovare un capro espiatorio, da ultimo persino i sindacati». Silenzio del premier Giuseppe Conte. Rispondono con una nota i senatori del M5s. «Rimandiamo al mittente le parole del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. Esprimersi con giudizi così gratuiti e strumentali significa fare il gioco distruttivo di Salvini e delle opposizioni - scrivono - Marcucci dimentica che la riapertura delle scuole è un'operazione complessa. Sui trasporti ci sono molti nodi irrisolti, eppure non lo abbiamo sentito commentare l'operato della ministra De Micheli». E infatti sia Azzolina sia De Micheli, dopo il caos scuola, sono al centro di alcune critiche da ambienti vicino a Palazzo Chigi. Due poltrone pericolanti da mesi e la babele scolastica alimenta le voci di rimpasto.

Il testo dell'Iss aumenta la confusione. Nel documento si raccomanda ai genitori di misurare ogni giorno la temperatura al bambino. Un punto su cui ancora non sono d'accordo i governatori del centrodestra e il presidente campano del Pd Vincenzo De Luca. Che, in barba alle prescrizioni degli scienziati, annuncia l'acquisto di «1500 misuratori di temperatura e termoscanner». L'Iss e il ministero della Salute non forniscono un protocollo chiaro nemmeno sulla quarantena delle classi. Responsabilità scaricata sulle Asl sparse sul territorio. Infatti le linee guida stabiliscono che non basterà un singolo caso di Covid per chiudere una scuola «soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata». In caso di emersione di cluster si potranno fare i tamponi a scuola. Inoltre ogni plesso scolastico dovrà avere un «referente Covid» e un'area dedicata dove isolare l'alunno che manifesta sintomi. In caso di focolai sarà possibile fare tamponi a scuola.

Resta la confusione sulle mascherine, snobbate dalla maggioranza dei governatori, e soprattutto sul trasporto. I presidenti più vicini al governo credono che lunedì si troverà la quadra. Dalla Campania e dalle regioni di centrodestra si teme addirittura che il nodo scuolabus e il rifiuto dei docenti di sottoporsi al test sierologico possano stoppare la partenza dell'anno scolastico. La Liguria di Giovanni Toti chiede l'autorizzazione a utilizzare l'80% della capacità di carico sui mezzi di trasporto per gli studenti.

Nel frattempo De Luca minaccia di aprire le scuole il 24 settembre, dopo le regionali e il referendum.

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