Se la femminilità si veste di borchie e ali di farfalla

Fay presenta montgomery con pietre cabochon, Scognamiglio lunghezze e volute

Lucia Serlenga

Il pensiero è meraviglioso, ma ancor più lo è l'avventura, diceva Oscar Wilde. Avventura che quando si parla di moda si traduce in esplorazione di nuovi significati e sentieri creativi.

Così partire dalla citazione degli anni Novanta per Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi è solo un pretesto per avventurarsi in un territorio dove la figura femminile trova la sua massima valorizzazione. Per questo nella magnifica collezione Fay che ha sfilato ieri a Milano le contrapposizioni danno vita a pezzi squisitamente contemporanei come i nuovi tailleur in principe di galles con giacca a bolero su micro gonne di memoria british, il cappotto di allure maschile in galles su pantaloni filiformi e soprattutto i montgomery d'ispirazione «varsity» declinati in vari materiali e lunghezze, veri protagonisti di uno stile urbano illuminato da ricami, broche, borchie e pietre cabochon.

Esplorare la poetica struttura delle ali di una farfalla per arrivare alla femminilità in tutta la sua pienezza è sfida di Francesco Scognamiglio che dell'insetto prende la lievità e le nuance delle ali per tratteggiare lo stile di una donna in continuo divenire. Fra i pezzi più belli, indimenticabile la pelliccia di kidassia striata di blu notte e rosso cardinale, la giacca in lana rosa pesca con volute a forma di ali, i lunghi abiti con intarsi che ricordano i cerchi delle ali delle farfalle.

E di esplorazione in esplorazione si arriva alla donna cigno di Cristina Tardito che per la sua linea Kristina Ti disegna il profilo di un guardaroba mettibile, quotidiano e urbano mettendo in risalto una personalità femminile e provocatoria attraverso deliziosi cappottini in lana battuta dai colori speciali, vedi per esempio il verde crisocolla o il rosso ciliegia della cappa double.

Speciali tutti i pullover in baby alpaca da indossare sotto agli abitini sottoveste e gli stivali in cavallino dai colori sorprendenti. L'esploratrice di Brunello Cucinelli non si smarrisce mai sulla strada dell'incertezza: sa bene che il suo guardaroba è fatto di lusso confortevole e di capi preziosi da custodire nel cuore oltre che nell'armadio. Spiccano nella sontuosa collezione per il prossimo inverno il trench in camoscio verde militare, il magnifico biker in montone soft pink, la maglia in cashmere e alpaca con fili di macro paillette, i cappottini morbidi e veloci in cui vivere la città. Nuove emozioni ha sondato anche Giulia Marani che per la prima volta è uscita in passerella dopo aver completato la collezione iniziata dal papà Angelo. «Ho dato il mio contributo con energia» ha detto la giovane designer parlando di know how aziendale e di una personale visione del futuro.

Notevoli e di forte personalità sono apparsi i cardigan con il davanti intarsiato di visone, i fluidi abiti in velluto con interventi di colori differenti, i cappottini di maglia dal taglio maschile e un magnifico tailleur pantalone in jacquard maculato.

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