Se Hollande si vergogna dello champagne

Il presidente: "Evitate di offrirlo all'Eliseo in occasioni ufficiali: è roba da ricchi". Ma chi è il suo consigliere

Se Hollande si vergogna dello champagne

Io sono antropologicamente antirenziano ma devo riconoscere che il nostro presidente del Consiglio è molto più intelligente del presidente della Repubblica francese: ormai Hollande sembra un pugile suonato, non ne azzecca una, ogni volta che apre bocca fa rimpiangere perfino quella macchietta di Sarkozy. Il capo della celebre maison Taittinger, appunto monsieur Taittinger, ha detto che Hollande nelle cene ufficiali ha proibito lo champagne, ritenendolo «una cosa da ricchi». Forse vuol farsi perdonare l'aver chiamato «sdentati» i poveri, come racconta la velenosa ex compagna Valérie Trierweiler.

Certo, per un politico socialista denigrare i non abbienti è un peccato mortale, però l'ostracismo verso lo champagne più che demagogico risulta idiota. Sono convinto che Renzi mai parlerebbe male del Brunello di Montalcino, anche se magari, da vecchio boy-scout, gli preferisse in segreto la Coca-Cola: che piaccia o che non piaccia è un vino che rappresenta la Toscana e l'Italia nel mondo, qualcosa di cui andare fieri, da sostenere ad ogni costo. Hollande nonostante gli occhialetti non ha precisamente l'aria dell'intellettuale e non deve aver letto Honoré de Balzac, il grande scrittore guarda caso un tantino di destra che nell'Ottocento segnalò il legame fra lo scialo dei pochi e il benessere dei più: «L'eleganza cerca di rendere una nazione meno povera ispirandole il gusto del lusso».

Senza essere un economista, l'autore di Papà Goriot aveva ben chiaro che nei Paesi progrediti il superfluo è indispensabile, dando vita a un'industria che produce lavoro, salari, stipendi, in una parola redistribuzione. Un socialista autentico dovrebbe incoraggiare i consumi, non deprimerli. Non a caso François Mitterrand, altra statura d'uomo e di politico, pur militando a sinistra non si vergognava di essere un raffinato gourmet e un bevitore di preziosi Borgogna: c'è una fantastica foto che lo immortala mentre seduto alla Tour d'Argent, ristorante costosissimo, sta concupendo un piatto di formaggi, altra gloria di Francia.

Adesso invece ai nostri cugini d'Oltralpe gli tocca sorbirsi questo Mileno Gabanelli, questo affossatore di eccellenze nazionali. Ma sapete che vi dico? Buon per noi. Se i francesi si autoboicottano, se si tirano masochisticamente la zappa sui piedi, fanno un favore alle nostre bollicine, al Prosecco, al Gavi, al Franciacorta.

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