Se un vecchio socialista consiglia di votare un vecchio democristiano

Torna alla mente la folgorante definizione che il democristiano Guido Gonella diede dell'impegno parlamentare: «Ozio senza riposo, fatica senza lavoro»

Se un vecchio socialista consiglia di votare un vecchio democristiano

Siamo solo al secondo giorno e già i nervi cominciano a tendersi. Più d'uno, tra i grandi elettori, lamenta «stress» da incertezza. C'è chi arriva persino ad accusare un'ingiustificabile «fatica fisica», evidentemente analoga a quella del criceto che gira affannosamente sulla ruota nella gabbia. La gabbia è il palazzo di Montecitorio, i criceti siamo noi. Torna alla mente la folgorante definizione che il democristiano Guido Gonella diede dell'impegno parlamentare: «Ozio senza riposo, fatica senza lavoro». Una descrizione calzata sulla quotidianità di deputati e senatori, quantomai appropriata alla straordinaria condizione dei grandi elettori. I più strutturati dei quali avvertono, però, anche un malessere per così dire «di principio»: troppa inconcludenza, troppo velleitarismo, troppa miopia... A fine giornata, stremato da tanto girare a vuoto, il vostro Grande elettore si accascia su una panchina del cortile di Montecitorio, accende un sigaro e nelle volute di fumo sogna di veder manifestarsi quella Politica il cui profilo più acuto fatica a scorgere nella realtà. Come un segno del destino, squilla il telefono e nelle cuffiette rimbomba l'inconfondibile voce del vecchio Rino Formica. La Politica fatta uomo, appunto. Caro Rino, come va? «Male. Spero che voi grandi elettori avvertiate il pericolo di pensare di risolvere una crisi di sistema iniziata ormai trent' anni fa attraverso la saldatura dell'autoritarismo della peggiore sinistra con quello della peggiore destra attorno alla figura di Mario Draghi». Quali alternative vedi? «Serve un colpo d'ala. Berlusconi deve superare le giuste ragioni di amarezza personale e candidare al più presto Pier Ferdinando Casini». Un ex socialista come te che fa campagna per un ex democristiano? «Che vuoi che ti dica, non resta che affidarci al ventre molle del mondo cattolico, che ha in sé le ragioni di fondo della democrazia e del pluralismo. Un atlantista forlaniano dalla vita personale dissoluta, un arcitaliano perfetto rappresentante dell'Italia bigotta e trasgressiva sarebbe la soluzione migliore in un contesto di guerra economica, sociale e guerreggiata come quello in cui ci stiamo spensieratamente avventurando.

Lunedì avete avuto legioni di franchi tiratori perfino sulle schede bianche, solo un candidato che ha sulla carta il 90% dei voti può sperare di superare davvero i cinquecento consensi necessari per essere eletto». Annuisco. È buio, fa freddo, il cortile si è quasi svuotato, il sigaro è finito. Ed era anche l'ultimo. Torno a casa intenzionato ad andare a letto presto.

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