A pochi giorni dalla manifestazione romana di Piazza del Popolo, la disfida fratricida tra Luca Zaia e Flavio Tosi per la candidatura a governatore del Veneto arriva al r edde rationem . «Zaia non si tocca. Chi vuole discutere uno dei governatori leghisti più amati di sempre lo fa fuori dalla Lega» attacca Matteo Salvini. E poi lancia un chiaro invito a chi ha intenzione di remare contro: «Non esiste nessuna doppia candidatura, il candidato era ed è Zaia, chi non è d'accordo ha un mondo davanti a sé, che non è in Lega». Guai anche per l'esecutivo: ieri una tegola è caduta sul governo di Matteo Renzi. Il bonus da 80 euro e il minitaglio dell'Irap (garantito dalla deducibilità del costo del lavoro), le superpubblicizzate misure della legge di Stabilità dell'esecutivo dell'ex rottamatore, rischiano di rivelarsi un clamoroso bluff. È questo il verdetto della Corte dei conti che ieri ha inviato al Parlamento la propria analisi contenuta in un dossier intitolato Le prospettive della finanza pubblica dopo la legge di Stabilità .
De Feo e De Francesco
a pagina 5 e 10
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