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Sei meloniani su dieci tifano Draghi. Ma gli italiani condannano Renzi

Giorgia non cede alle pressioni: "Voteremo solo i temi condivisi"

Sei meloniani su dieci tifano Draghi. Ma gli italiani condannano Renzi

Reale o illusoria che sia, la luna di miele di Mario Draghi con gli italiani è certamente iniziata nel modo migliore. I sondaggi lo accreditano infatti di un consenso ampio e trasversale, condiviso da elettorati molti diversi. L'indicazione è chiara: l'ex presidente della Bce rappresenta una figura che ispira fiducia e autorevolezza, può essere l'uomo in grado di fare la sintesi di istanze e identità diverse.

È la rilevazione di Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera a fotografare la percezione che gli italiani hanno in questo momento di Draghi: la maggioranza dei cittadini, il 60%, pensa che un governo di alto profilo guidato da una personalità di livello internazionale sia la giusta strada da percorrere. Una convinzione sposata da cittadini di tutte le convinzioni politiche, visto che il consenso non scende mai sotto il 50%. In particolare tra chi vota Pd il gradimento al governo Draghi sale all'80%, tra gli elettori di Forza Italia raggiunge il 78%, all'81% tra le altre liste di centrosinistra. Gli elettori dei Cinquestelle lo promuovono con un buon 55%. Il dato più sorprendente è, però, il 60% dei consensi che Draghi ottiene tra gli elettori di Fratelli d'Italia, l'unico partito che finora ha annunciato che non voterà la fiducia all'ex governatore di Bankitalia. Ultima la Lega con il 51%, una percentuale che comunque significa che più della metà degli elettori salviniani vede di buon occhio questo esperimento.

Il sondaggio indaga anche sul modo in cui i leader politici hanno gestito la crisi. Chi esce meglio da questa fase? Il primo è Giuseppe Conte con il 28%, seconda Giorgia Meloni con il 10% e terzo Matteo Salvini con il 9%. Su chi esce peggio non sembrano esserci molti dubbi: Matteo Renzi, secondo il 48% degli italiani. Un altro risultato sorprendente visto che il merito dell'operazione Draghi ricade largamente sulle sue spalle e sui suoi azzardi politici.

Secondo il sondaggio Ipsos, quasi un italiano su tre il 28% degli intervistati vorrebbe un governo sostenuto da tutti i partiti. Il 13% vorrebbe un governo formato da tutte le forze politiche eccetto il M5S, mentre il 9% vorrebbe la conferma della maggioranza uscente e l'8% auspica la formazione della cosiddetta «maggioranza Ursula» (Pd, M5S, Forza Italia, Italia Viva e liberali).

Nel giorno in cui a Bologna Fratelli d'Italia è costretta a registrare una aggressione ai danni dei suoi militanti, arriva anche una lettera-appello a Giorgia Meloni per convincerla a votare la fiducia a Draghi. È l'associazione Rifare l'Italia, presieduta da Viviana Beccalossi, con il contributo di ex parlamentari come Massimo Corsaro e Gennaro Malgieri a ricordare che «ventisette anni fa nasceva la destra di governo. Ventisette anni dopo sarebbe irragionevole assistere alla regressione di quella svolta storica».

I dirigenti di Fdi, però non sembrano intenzionati a cedere alle pressioni. Ed è la stessa Giorgia Meloni a ribadire al Tg5 la posizione di Fratelli d'Italia. Con una apertura, però, a Draghi.

«Nessuna pregiudiziale nei confronti di Mario Draghi - dice -: Anzi in caso il suo governo riesca a portare in Parlamento provvedimenti condivisibili non faremo mancare il nostro voto».

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