Guardiamoci in faccia: meglio del tributo cosa può essere usato per contrastare le diseguaglianze sociali e dare sviluppo a una società? Nel XX secolo il sistema di prelievo (progressivo) ha fondato lo Stato sociale. Ha dato istruzione alle moltitudini, salute, pensione. Ha tratto quote vistose di povertà dal destino delle persone più sfortunate e messo carne alla dignità umana. Se la Civiltà ha più volti, allora, il giusto tributo è uno di questi. Ma quanto accaduto nel secolo passato varrà anche nel XXI secolo? No, senza metamorfosi. Troppi i presupposti mutati. Troppi quelli vani. Se si vuole mantenere vera l'affermazione che il tributo è lo strumento privilegiato di contrasto alle diseguaglianze occorre prendere coscienza delle trasformazioni che determinano il superamento degli ordinamenti giuridici. La vita che resta nel Diritto, quella agitata dalla ricerca di sopravvivenza, viene per lo più da innesti normativi posticci, calati dalle istituzioni internazionali o eccitati da sentenze, a mo' di defibrillazioni giuridiche. Il Fisco deve essere riconcepito in sé, ovvero, nella scelta dei fatti imponibili, delle vicende e nella propria architettura generale. Deve combinare una diversa dimensione domestica (la revisione degli ordinamenti interni) con una nuova dimensione internazionale: sia dal punto di vista del tipo di tributo sia da quello delle potestà impositive, ossia, dei soggetti che hanno titolarità di tassare. Non senza una certa quota di provocazione, un'idea è attribuire all'Onu una potestà impositiva sulle piattaforme digitali multinazionali con un nuovo tributo (in luogo delle varie «digital tax» su cui si esercitano i Paesi e l'Ue). E in effetti, al di là della principale importanza di questa operazione, culturale e predittiva, collocare l'ente che impone (l'Onu) sopra il soggetto che genera il fatto imponibile (la piattaforma digitale), comunque, sembrerebbe ben più efficace che inseguirlo, come accade oggi - da valle. L'imposta prelevata, poi, potrebbe essere trattenuta per una parte in seno all'Organizzazione ed essere funzionale alla riduzione delle diseguaglianze tra i popoli (quindi in perfetta linea con i suoi scopi), per un'altra, ribaltata sui Paesi membri, in proporzione alla specifica presenza digitale delle imprese.
Assegnare all'Onu una potestà impositiva mondiale (pur limitata) avrebbe significato potente ed enorme: aprirebbe la strada a considerare il Fisco strumento di soluzione di problemi mondiali; aiuterebbe il dibattito sopra un autentico sistema di prelievo per l'Unione Europea; innescherebbe negli ordinamenti tributari la metamorfosi capace di conservare gli Stati sociali. Per conto mio, la Civiltà.
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