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Cav chiude la campagna elettorale: "Regionali? Un test per il governo"

Stoccata per Renzi: "Basta accordi, un bulimico del potere". E invita a vigilare sul risultato del voto

Cav chiude la campagna elettorale: "Regionali? Un test per il governo"

"Saranno un test per il governo" le prossime elezioni regionali. Ne è convinto Silvio Berlusconi, che ha parlato questa sera al Tg5 e poi su La7, a Bersaglio mobile.

Anticipando che lui "resterà in campo come capo nobile", l'ex premier ha detto che il prossimo leader dei moderati "non potrà chiamarsi Silvio Berlusconi", fiduciosi però che si riesca a unirli tutti sotto la stessa bandiera.

Il premier vorrebbe Matteo Salvini vicino a lui, "nella grande casa dei moderati" e avverte intanto il premier, perché non rischi di fare la fine di D'Alema. "Nel 2000 partimmo svantaggiati - spiega -, vincemmo le elezioni e lui, che stava a palazzo Chigi e ci era arrivato come Renzi senza voto popolare, fu costretto a dimettersi dai suoi".

Un commento, su Rete 4, tocca anche il tema della legge elettorale. "È perfetta per costruire un regime", dice Berlusconi.

Il caso De Luca

Il leader del centrodestra è tornato a esprimersi sulla questione degli impresentabili del Partito Democratico. Forte del suo garantismo, ha detto che "il giudizio può essere dato solo con sentenze definitive", ma anche che "per De Luca è singolare perché, ove vincesse, non può governare per la legge Severino".

"Sono stato a Salerno - ha aggiunto -. Ho visto i conti della città e sono disastrati; me li ha fatti vedere la Carfagna. Ho i brividi che quel modello di gestione possa estendersi a tutta la Campagnia". Per questo accusa De Luca, che "governa da tantissimi anni", è "molto capace nella promozione del suo operato, ha iniziato molte cose, ma nessuna di queste iniziative che ogni volta presenta in campagna elettorale è stata portata a termine".

Renzi e il centrodestra

Berlusconi ha ribadito di essere a favore del sistema delle primarie, a patto che passi "attraverso una legge studiata dal Parlamento". Ha poi bollato come impossibili "nuovi accordi con Renzi", perché "è un uomo di sinistra e ha bisogno del voto della sinistra", un "bulimico del potere" che non può "realizzare la politica liberale".

Il giudizio sul premier non diverge molto da quello su De Luca. "Ci sono persone bravissime nel comunicare - dice Berlusconi - ma quando sono al governo non sanno fare le cose perché non hanno mai lavorato".

E assicura che "il jobs act non ha creato nessun posto di lavoro in più".

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