Smascherato il bluff dei falsi profughi. I siriani sono appena lo 0,8 per cento

L'anno scorso l'Italia ha bocciato più di sei richieste d'asilo su 10

Smascherato il bluff dei falsi profughi. I siriani sono appena lo 0,8 per cento

Stranieri tanti, profughi pochi. Tra l'inizio del 2016 e il febbraio scorso, infatti, l'Italia ha bocciato più di 6 richieste di asilo su dieci (solo il 39,4 per cento sono state approvate) delle quasi 125mila ricevute (solo 90mila delle quale sono state già definite), che sono quasi il 10 per cento del totale di richieste presentate da aspiranti rifugiati in uno dei 28 stati Ue più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.

Il motivo di una percentuale così alta di domande d'asilo rigettate è esplicitato da un altro dato, quello della provenienza geografica dei richiedenti. I siriani sono un'inezia, appena 980, e non arrivano a rappresentare nemmeno lo 0,8 per cento delle domande d'asilo italiane, eppure nello stesso periodo dal Paese mediorientale dilaniato da anni di guerra civile sono ben 275mila quelli che hanno chiesto di essere accolti come profughi dalla Germania. Piuttosto piccoli anche i numeri degli iracheni, solo 1.530, mentre anche gli afgani non arrivano a fare domanda in 3000 (2.840 in tutto quelli che chiedono asilo) con gli eritrei che sono invece in 7.400, piazzandosi in testa tra le nazioni da cui fuggire con buone probabilità di vedersi accolta la richiesta di protezione internazionale, ma restando comunque sotto il 6 per cento del totale. Il grosso dei richiedenti, invece, arriva da altri Paesi. In primis la Nigeria (27.110), dalla quale si emigra soprattutto spinto da moventi economici, seguita dal Pakistan (13.660 domande). Una conferma del trend degli ultimi anni, che ha visto queste due nazioni come le più rappresentate tra le richieste d'asilo. Siamo più attraenti per i migranti economici che per i profughi, insomma.

Anche se Nigeria e Pakistan hanno i loro problemi - Boko haram e talebani, per dire - non sono Paesi arrivando dai quali è facile ottenere asilo. Intanto sul fronte accoglienza Fdi sta premendo per l'emendamento «taglia business», che imporrebbe a chi gestisce l'accoglienza di rendicontare nel dettaglio l'uso dei soldi ricevuti dallo Stato.

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