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Smoking e pettorine Per Emporio Armani variazioni «in progress»

Re Giorgio cambia i connotati all'eleganza Dondup tra eccentricità e classicismo

Lucia Serlenga

Se volessimo dare un titolo alla collezione Emporio Armani presentata ieri a Milano diremmo «Variazioni in progress» per quell'inconfondibile capacità tutta armanesca di cambiare i connotati all'eleganza senza farsi condizionare dalla fretta o dalla tentazione degli eccessi. «Si può essere classici senza essere bacchettoni!» dice re Giorgio mettendo l'accento su un'estetica rassicurante e al tempo stesso forte.

«Nel mondo della creatività bisogna fare delle scelte: la mia, da oltre quarant'anni, è esprimere me stesso» continua il più celebre dei nostri designer dopo aver fatto sfilare un suo graffiante punto di vista sulla moda maschile del prossimo inverno. Nuovi pantaloni morbidi con più pince - mandati in soffitta i superslim che fasciano polpacci nerboruti o asfittici - giacche doppiopetto anche a otto bottoni con punto vita ben segnato, disegni jacquard che muovono i tessuti creando affascinanti fusioni di gusto geometrico mettono in risalto la bellezza dell'uomo contemporaneo. Il lato giocoso e allo stesso tempo utile? Una sorta d'imbragatura che regge una pettorina di pelliccia ma anche un paio di tasche dove infilare le mani in caso di freddo. Armani sa trovare anche le giuste scappatoie per sottrarsi alla noia del classico proponendo tante soluzioni nell'area più sportswear e per esempio dedicando alla sera gli smoking di velluto - indimenticabile quello color burgundy - che finalmente non fanno «cantante». Imbragature anche nella collezione maschile e nella pre-collezione donna disegnate dal pirotecnico Jeremy Scott per Moschino. Sessanta uscite per immaginare un futuro da conto alla rovescia tra galassie Transformer, battaglie spaziali, uniformi militari in camouflage e un passato che non può oscurare la bellezza degli affreschi barocchi. Fra i pezzi indimenticabili, le tute e i bomber in seta parachute, il giaccone mimetico tutto frange, i berretti cuciti a mano e decorati con dettagli metallici - li firma l'artista Judy Blame - gli anfibi militari. Una guerra alla mancanza d'idee che l'eccentrico stilista di Kansas City dal 2013 direttore creativo di Moschino vince alla grande come chi sa cambiare strada senza dimenticare i propri codici. Una scelta cromatica che introduce colori pop come il rosso e il giallo fra il cammello, il blu e il grigio annuncia, per esempio, che la collezione Dondup parla per la prima volta la lingua del formalwear attraverso abiti sartoriali realizzati in lana tech da indossare con T-shirt di lana e sneaker di velluto.

Una nuova via tra eccentricità e classicismo che vede protagonisti anche la giacca da caccia in taffettà di nylon cangiante, quella in denim imbottito e trapuntato, i maxi pull artisticamente imperfetti e i nuovi pantaloni con le pince che nella versione gabardina bianca sono irresistibili. Tanto quanto il racconto dell'origine dell'eleganza maschile che Canali affida ai bellissimo film «Rewind» proiettato ieri in anteprima: regia di Ivan Cotroneo, fotografia di Luca Bigazzi, musiche del premio Oscar Dario Marianelli.

«L'eccellenza del cinema italiano come il nostro savoir faire sartoriale spiegato attraverso le operazioni, oltre trecento, che ci vogliono per fare una giacca» dice Elisabetta Canali mostrando i capi più sensazionali per il prossimo inverno: la giacca in cashmere double con spolverino dello stesso tessuto, la nuova varsity jacket in cashmere mélange, la field jacket in puro cashmere con finissaggio zibellinato.

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