Solito vizio del governo Ancora nuove tasse nascoste nella manovra

Tabacchi, benzina e catasto: due miliardi di entrate occulte. Lo Stato fa cassa coi privati

Solito vizio del governo Ancora nuove tasse nascoste nella manovra

Comunque vada, sarà una stangata. La manovra in arrivo a giorni viene presentata come leggera, addirittura pro sviluppo. In realtà avrà all'incirca due miliardi di nuovo entrate e l'entità complessiva sarà di 3,4 miliardi, come ci chiede l'Europa. Dopo le mezze parole dei giorni scorsi, ieri un portavoce ufficiale ha detto che la Commissione europea è in attesa «che il governo italiano specifichi le misure» per un importo pari «allo 0,2% del Pil». Il messaggio è: non gradiamo le voci su uno sconto da un miliardo che sta mettendo in giro Roma. Una grana per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che oggi incontrerà i gruppi parlamentari Pd, che gli chiederanno conto della trattativa.

Tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia guidato da Pier Carlo Padoan c'è rassegnazione. Tanto che si fanno i conti della correzione partendo proprio dalle misure che fanno aumentare le entrate. In modo assolutamente non neutro. Ecco le misure allo studio e la valutazione su chi vince e chi perde la partita della manovra.

CARO TABACCO L'unica entrata certa e diretta. Aumenteranno le accise sui tabacchi e, forse, sull'alcol. L'importo è inferiore rispetto a quanto ci si aspettava fino a poco tempo fa e, dopo l'intervento di Renzi, non ci dovrebbero essere rincari sui carburanti, che però potrebbero tornare nel 2018. In ogni caso sono 300 milioni di euro sottratti dalle tasche dei fumatori.

LO STATO, UN CATTIVO CLIENTE Il governo punta molto sullo split payment. Cioè la conferma per un altro anno della misura che anticipa il pagamento dell'Iva (l'ente pubblico che compra un bene o un servizio da un privato la versa direttamente alle casse dell'erario). In teoria si tratta di una partita di giro, ma non è così. Primo, le aziende si vedono sottrarre liquidità. Poi non potranno più compensare l'Iva incassata con eventuali crediti che vantano con il fisco. Proprio su questo punto la Commissione Ue aveva messo in discussione la prima proroga dello split payment. Questa volta Bruxelles sarà più elastica. Ma nella Ue resta il sospetto che lo Stato faccia cassa con i privati. Come sui debiti della Pa verso i privati. Ieri il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ha rivelato che la commissaria Bienkowska, ha mandato a Pier Carlo Padoan una lettera con un ultimatum: pagate i debiti o scatta la procedura di infrazione.

CACCIA AL RICCO Il governo ha promesso a Bruxelles la riforma del catasto, che colpirà i proprietari di case. Poi un taglio delle agevolazioni fiscali. In Italia ce ne sono tante, ma nessun è riuscito a ridurle.

Quello in carica vuole farlo in modo «selettivo». Non cancellando dei bonus ultra settoriali o ormai inattuali, ma mettendo limiti di reddito. Per i più «ricchi» potrebbe diminuire la detrazione sulle spese sanitarie e sugli assegni di mantenimento.

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