Solo funerali privati E forse riposerà nella terra dove è nato

L'annuncio della morte dato da Elkann: «Se ne è andato un amico». Il lutto a Torino

Solo funerali privati E forse riposerà nella terra dove è nato

Sergio Marchionne si è arreso. È stato John Elkann, presidente di Exor, la holding di casa Agnelli che controlla Fca e Ferrari, a comunicare il decesso dell'ex ad del Lingotto e dell'ex presidente del Cavallino. Il comunicato è arrivato nelle redazioni alle 11 e 39 di ieri mattina. «È accaduto, purtroppo - scrive Elkann - quello che temevamo, Sergio, l'uomo e l'amico, se n'è andato». La morte è avvenuta all'Ospedale universitario di Zurigo, dove Marchionne si era fatto ricoverare il 27 giugno, dopo essere entrato in coma irreversibile.

Due elicotteri del soccorso svizzero sono stati visti decollare dall'Ospedale di Zurigo, il primo un'ora prima che venisse diffusa la notizia del decesso, l'altro intorno alle 14,30. È stato quindi sciolto il cordone di sicurezza agli ingressi dell'ospedale che, dal giorno dell'ingresso di Marchionne per farsi operare a una spalla, ha garantito la massima privacy. Il top manager, 66 anni, nato a Chieti, ha cessato di vivere dopo che complicazioni «inattese e improvvise» dell'intervento alla spalla lo hanno portato a un arresto cardiaco. Marchionne è stato quindi trasferito nel reparto di rianimazione, senza dipendere in maniera sistematica dalle macchine. Un secondo arresto cardiaco è risultato fatale, conducendolo a un «decesso naturale». È stata anche smentita l'ipotesi che fosse malato di tumore.

Ad assisterlo fino all'ultimo sono stati la sua compagna, Manuela Battezzato, dipendente di Fca, e i figli Alessio Giacomo e Jonathan Tyler, avuti dalla ex moglie Orlandina. Marchionne verrà ricordato dalle società del gruppo Agnelli in due cerimonie che si svolgeranno, in settembre, a Torino e ad Auburn Hills, nel Michigan, sede del quartier generale di Fca Us. Non sono previsti funerali pubblici né altri momenti di cordoglio. Per volontà dei familiari l'ultimo saluto avverrà in forma privata. Sconosciuto anche il luogo della tumulazione. Però a Cugnoli, comune di 1.500 abitanti, in provincia di Pescara, vive la zia novantenne Maria, sorella del padre di Marchionne, Concezio, ex carabiniere. Il sindaco Lanfranco Chiola ha ricordato come «Marchionne non avesse mai dimenticato le sue origini: la comunità risentirà delle sua scomparsa». Per il top manager era pronta un'onoreficenza.

Un primo omaggio, oltre alle bandiere a mezz'asta a Torino, Maranello e nelle altre sedi del gruppo, è arrivato dagli operai dei vari stabilimenti che hanno osservato 15 minuti di silenzio rotti dall'urlo delle sirene.

Marchionne aveva una sorella, Luciana, scomparsa a 32 anni per un male incurabile. Ne aveva sofferto molto e raramente ne parlava, come anche della moglie abruzzese canadese, dalla quale si era separato, che vive in Svizzera, con i due figli, nel cantone francofono di Vaud, sul lago di Ginevra.

«Sono certo - il messaggio che il successore di Marchionne, il nuovo ad Mike Manley, ha inviato ai dipendenti di Fca - che sia difficile per voi quanto lo è per me accettare il fatto che non

potremo mai più rivedere Sergio Marchionne. Se Fca è quello che è oggi, lo dobbiamo alla sua visione, al suo coraggio e alla sua instancabile ricerca di obiettivi ambiziosi, obiettivi che sapeva essere alla nostra portata».

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