In un solo giorno ne sono sbarcati un migliaio. Soccorso un barcone con 600 persone a bordo

Il Viminale destina gli arrivi in Toscana per non sovraccaricare la Sicilia

In un solo giorno ne sono sbarcati un migliaio. Soccorso un barcone con 600 persone a bordo

I migranti attraversano le acque Sar maltesi. Ma a soccorrerli, ancora una volta, c'è l'Italia dove in un solo giorno sono arrivati quasi in mille. Ieri pomeriggio, sfidando le impervie condizioni del mare, la nostra guardia costiera era impegnata nelle operazioni di recupero di circa 600 migranti intercettati quando erano ancora in area Sar Malta, ma raggiunti a circa 170 miglia a sud delle coste della Sicilia Sud orientale. Saranno condotti nei centri di prima accoglienza di Catania, dove sono state realizzate due tendostrutture nell'ex hub vaccinale, e Augusta. Non sono gli unici migranti messi in sicurezza dalla guardia costiera che, poche ore prima, aveva intercettato un'imbarcazione con 221 migranti al largo di Lampedusa salpata alle 5 di venerdì da Zuwara (Libia). Sono stati messi in salvo e fatti sbarcare sull'isola. Ad avvistarli era stato l'aereo Seabird della Ong tedesca Sea Watch.

Nel pomeriggio di ieri Alarm Phone ha ricevuto la segnalazione di una barca di legno in pericolo con 30 persone e ha allertato le autorità italiane e maltesi. Seabird ha avvistato in acque internazionali anche un gommone di 10 metri con 55 migranti. Il natante, informa su Twitter la Sea Watch, è stato messo in salvo dalla nave Life Support di Emergency.

Come riferisce Emanuele Nannini, capo missione di Emergency Life Support, era partito da Zuwara a mezzanotte del giorno prima e aveva da diverse ore il motore fuoribordo non funzionante. L'imbarcazione «era così sovraccarica dice Albert Mayordomo, soccorritore della Life Support - che molti viaggiavano a cavalcioni sui tubolari».

I migranti, originari di Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea, Nigeria, Palestina, Sudan e Somalia, tra cui 3 donne, 3 bambini dai 2 ai 7 anni e 3 minori non accompagnati, saranno condotti a Marina di Carrara, il porto assegnato dal Viminale. L'arrivo è previsto dopo tre giorni di navigazione. È partita, puntuale, la polemica della Ong che su Twitter scrive: «Il porto assegnato è a circa 50 ore in più rispetto a un porto siciliano. A bordo ci sono persone che hanno subito sofferenze inaudite, violenze, torture, estorsioni. Tenerle in mare per tutto questo tempo aggiuntivo è una scelta ingiustificata». Ma il Viminale ha adottato questa linea da mesi per evitare di gravare sulla Sicilia, già sotto pressione per i tanti sbarchi. E gli arrivi sarebbero stati anche di più se non fosse intervenuta la guardia costiera libica e tunisina, come informa il capomissione Nannini che parla di «4 imbarcazioni intercettate, ovvero centinaia di persone riportate con la forza in Libia o in Tunisia» e denuncia «manovre intimidatorie» con tanto di armi da parte di «un'imbarcazione non identificata, presumibilmente appartenente a milizie libiche» per fare allontanare la nave dall'area del soccorso. Anche ieri un piccolo gruppo partito da Sfax alle 22 del giorno prima è riuscito a sbarcare autonomamente sulla spiaggia della Guitgia di Lampedusa. Sono 12 marocchini e tunisini, tra cui 4 donne e 5 minori, intercettati dalla guardia di finanza mentre tentavano di disperdersi.

La loro imbarcazione non è stata rinvenuta, per cui si suppone che siano stati lasciati sulla spiaggia e il natante

sia stato riportato indietro dagli scafisti, pronto per un'altra traversata. Il gruppo è stato accompagnato all'hotspot di Lampedusa, dove, dopo i trasferimenti organizzati dalla prefettura di Agrigento, c'erano 745 ospiti.

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