Da Soros soldi ai rom in Italia per assicurargli ancora più diritti

La Open Society Foundation di Soros nel 2014 ha finanziato con circa 50mila dollari i rom nostrani per metterli al centro del dibattito pubblico

Da Soros soldi ai rom in Italia per assicurargli ancora più diritti

I rom e i sinti in Italia sono discriminati. Parola di George Soros. Inutile che gli italiani sostengano il contrario; che provino a far notare come la luce delle baracche la paghino i contribuenti; che i nomadi sembrano più dediti ai furti che ai lavori onesti; che sono loro a non volersi integrare e non i cittadini a discriminarli. Inutile arrabattarsi. Soros ha deciso che gli italiani son razzisti.

Per questo nel 2014 ha finanziato con circa 50mila dollari i nomadi nostrani per metterli al centro del dibattito pubblico. E assicurargli nuovi diritti.

Le mail trafugate di Soros

Il finanziere, come noto, è a capo della Open Society Foundation, una sorta di Ong che finanzia attività varie in tutto il mondo allo scopo di "esportare la democrazia" e influenzare la politica. Nei giorni scorsi il sito DCLeaks ha pubblicato 2576 file segreti della Fondazione, portando alla luce il flusso di denaro che dalle tasche del finanziere ungaro-americano finiscono ai movimenti mondiali.

Tra i fortunati beneficiari risulta anche l'Associazione 21 Luglio, "un’organizzazione non profit impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia". La sigla campeggia nel rendiconto delle "Iniziative per l'Europa" della Open Society Foundation (disponibili qui) alla voce "Progetti per le elezioni europee del 2014". Si tratta per le precisione di 49.782 dollari americani tondi tondi. Non male. I quali vanno a foraggiare la voce di bilancio "Proventi da contributi su progetti" dell'Associazione che nel 2014 ammontava a 263.301,00 euro. Anche questa una bella sommetta. Soprattutto se si considera che una parte dei soldi è servita a pagare un video contro Matteo Salvini.

Ma tant'è. La descrizione dell'iniziativa benefica della Fondazione di Soros è ben dettagliata: "L'obiettivo - si legge - è quello di portare i diritti umani, la lotta alla xenofobia e la voce di rom e sinti al centro del dibattito delle elezioni Europee del 2014". Non solo. Il secondo desiderio era "ridurre i discorsi xenofobi durante la campagna elettorale" (chissà chi decide cosa è razzista e cosa no).

Infine, Soros chiedeva il "monitoraggio delle fonti di informazione al fine di rilevare comportamenti discriminatori o di incitamento all'odio di razziale" nei confronti rom, sinti e migranti.

Riassunto: impedire ai media di "parlarne male" e assicurare ai nomadi ancora più diritti. Pure Soros insegna: gli italiani possono aspettare.

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