Nel corso della pandemia non sono mancati slogan a effetto sui social, per descrivere gli stati d'animo di un evento così devastante. La frase più ricorrente è stata «ne usciremo migliori». Con il tempo è diventata «ne usciremo migliori o peggiori, l'importante è uscirne». Di una praticità disarmante anche se in molti pensano che alla fine ne stiamo uscendo più incattiviti e pensando solo al nostro orticello.
In realtà la vittoria di tutti e quella dei singoli sono sullo stesso livello e un esempio semplice sono i vaccini: non basta che siano disponibili nei Paesi cosiddetti ricchi, perché il virus può mutare in quelli dimenticati e, oltre a essere un problema per quelle popolazioni, può portare conseguenze anche dove sembra tutto superato. Per questo si dice che devono essere tutti protetti: siamo tutti sulla stessa barca. Una visione della situazione che in mezzo ai contrastanti stati d'animo di questo periodo è emersa chiara in un'indagine, condotta da OnePoll in collaborazione con Eyes of Hope su 2005 americani: il 74% degli intervistati ritiene che il 2020 li abbia resi più consapevoli dei bisogni degli altri; il 73% si è preoccupato della salute e del benessere degli altri e, soprattutto, l'87% ha messo mano al portafoglio, donando parte del proprio stipendio. Un aiuto importante, visto che 3 su 5 affermano di aver incontrato difficoltà finanziarie nell'ultimo anno. Altre risposte possono sembrare semplici, ma per le persone sole o anziane rappresentano un grande aiuto.
A beneficiarne sono stati soprattutto i vicini: il 38% ha portato fuori la loro spazzatura; il 31% a spasso il cane e 1 su 3 ha liberato la loro auto dalla neve. «Le persone stanno cercando di migliorare la vita degli altri e delle loro comunità, perché immaginano uno scopo più grande, dopo un anno così devastante», commenta Pat McNeil, portavoce di VSP Eyes of Hope.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.