Spese pazze, governatore e segretario Pd nei guai

Spese pazze, governatore e segretario Pd nei guai

Il governatore e 41 consiglieri regionali. Non è l'elenco degli invitati a una serata di gala ma quello degli indagati per peculato dalla procura di Ancona nell'ambito dell'inchiesta sulle spese sostenute da singoli e gruppi consiliari. In pratica l'intera aula del Consiglio regionale delle Marche, ad eccezione del presidente Vittoriano Solazzi e della consigliera Letizia Bellabarba. Vanno però aggiunti alcuni ex consiglieri e funzionari dei gruppi per arrivare al totale di 47 persone iscritte nel registro degli indagati. Tra questi, appunto, anche il presidente della Regione, Gian Mario Spacca e il segretario regionale del Pd Francesco Comi.

Tutti i nomi degli indagati figurano nella richiesta di proroga delle indagini presentata dalla Procura al gip. Le indagini della Guardia di finanza erano partite nell'ottobre 2012 con l'acquisizione di una enorme mole di documenti: dai rendiconti annuali dei gruppi fino alle fatture, passando per scontrini, bolle, pezze d'appoggio e supporti informatici. Tutto il materiale, passato al setaccio della Guardia di finanza, è stato poi trasmesso in due distinte informative alla Procura. Un'indagine alquanto complessa e particolareggiata tanto da portare i magistrati a chiedere una proroga.

Sebbene l'ipotesi di reato sia molto pesante e preveda, secondo il codice penale, pene detentive dai 3 a 10 anni in caso di colpevolezza, tutti in Regione ostentano sicurezza.

«Le indagini preliminari sono ancora in corso, non è quindi possibile ipotizzare quale sarà l'esito dell'evoluzione della vicenda, ad oggi non risultano inviati avvisi di garanzia a singoli soggetti né altre notifiche - spiega il presidente Spacca -. Appena avuta notizia dell'inchiesta nel maggio 2013, la Giunta regionale ha subito deliberato la costituzione di parte offesa della Regione Marche nel procedimento. Tale scelta ribadisce che il principio di legalità è il nostro punto di riferimento nei comportamenti istituzionali. Siamo fiduciosi nell'operato della magistratura», ha aggiunto Spacca. Ancora più forte e accorata la difesa del vice presidente Giacomo Bugaro, esponente Ncd. «Qui non ci sono spese pazze, forse, tutt'al più errori contabili, o interpretazioni sbagliate rispetto ad una vecchia legge, che abbiamo prontamente modificato e reso più rigida e stringente.

Chi pensa che nelle Marche ci siano casi simili riscontrati in altre regioni rimarrà profondamente deluso perché il comportamento dei nostri consiglieri è da sempre improntato alla serietà. Il nostro Consiglio è in tutto e per tutto il più virtuoso d'Italia». Forse. Ma intanto è in piena bufera.

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