Cultura e Spettacoli

Lo spettro dell'eroina sulla morte di Prince

Il mistero del cantante ricoverato per una "influenza" solo pochi giorni prima del decesso Il corpo è stato ritrovato in ascensore. Lo sceriffo: "Niente ferite, lividi o segni di suicidio"

Lo spettro dell'eroina sulla morte di Prince

Prince come Michael Jackson e Whitney Houston: con il passare delle ore si infittisce il giallo che circonda la morte del genio del pop. Il decesso del folletto della musica, avvenuto giovedì nella sua casa in Minnesota a soli 57 anni, è avvolto dal mistero: per far luce sulle ultime ore della sua vita bisognerà aspettare il responso dell'autopsia, effettuata ieri, i cui risultati non verranno però resi noti per giorni. La polizia comincia a scandagliare gli ultimi giorni di vita di colui che è considerato un vero e proprio «eroe» del pop-rock anni '80, autore di brani come Purple Rain. Per ora si continuano a fare soltanto ipotesi, a cominciare dalla causa del decesso della star, all'anagrafe Roger Nelson. Il suo corpo è stato trovato senza vita nella prima mattinata di giovedì nella sua residenza di Pasley Park. Il cadavere era in uno degli ascensori di Chanhassen, dove si trovano gli studios in cui il cantante registrava. I soccorsi sono stati allertati telefonicamente da qualcuno che ha prima parlato di una persona incosciente da soccorrere, poi ha aggiunto «è morta», specificando solo dopo parecchie insistenze che «si tratta di Prince».

«Non vi sono segni di ferite sul corpo di Prince. Nessun segno che possa trattarsi di suicidio» spiega Jim Olson, sceriffo della contea di Carver, in Minnesota, durante la conferenza stampa sulla morte del cantante. Ad aumentare l'alone di mistero è il sito Tmz, secondo cui Prince sei giorni fa sarebbe stato ricoverato per un'overdose di droga. Un episodio che sarebbe direttamente collegato all'atterraggio di emergenza dell'aereo privato del cantante avvenuto lo scorso 15 aprile. Il suo staff aveva assicurato che si trattava soltanto di un malore legato ad una banale influenza e nulla, almeno all'esterno, lasciava presagire la tragedia. Tmz spiega invece che Prince è stato ricoverato in ospedale per una overdose di oppiacei e sottoposto ad un trattamento urgente, chiamato tecnicamente «save shot». I medici avrebbero voluto trattenerlo in ospedale per qualche giorno, sostiene ancora il sito, ma non essendo disponibile una stanza privata l'entourage del cantante aveva chiesto di farlo dimettere.

Migliaia di canzoni inedite, sufficienti per un album all'anno per cento anni: è il tesoro che sarebbe custodito in una cassaforte nel seminterrato di Paisley Park, il compound-studio di Prince al quale nessuno ha accesso. Secondo Cnn, che cita una vecchia intervista a un suo collaboratore, il 70% della sua musica non è stata pubblicata e anche se ha venduto oltre 100 milioni di copie. Sembra che la sua musica migliore sia custodita nella famoso «vault».

Tra le ambiguità e coincidenze legate al cantante c'è anche quella della scomparsa della sua ex compagna Vanity - leader delle Vanity6 - avvenuta appena due mesi fa e alla sua stessa età, 57 anni. L'artista, il cui vero nome era Denise Katrina Matthews, è morta in un ospedale della California a causa di un'insufficienza renale. Da tempo combatteva con una grave e rara malattia, ma i suoi problemi di salute erano legati soprattutto all'abuso di stupefacenti, crack in particolare.

Nelle ore immediatamente successive alla morte di Prince, i suoi fan si sono dati appuntamento fuori dal nightclub di Minneapolis dove è stata girata gran parte del film Purple rain, dove la popstar ha recitato nei panni di un giovane musicista ricevendo un Oscar per la canzone omonima.

A New York, invece, centinaia di persone si sono radunate a Brooklyn, dove il regista Spike Lee ha organizzato un party in strada per ricordarlo. Stessa scena ad Harlem, davanti all'Apollo Theater, dove la star si e' esibita diverse volte. E persino la metropolitana della Grande Mela si è trasformata in un luogo commemorativo, con la fermata «Prince Street» diventata «Prince Rip», riposa in pace Prince.

«Abbiamo perso un'icona creativa, pochi artisti hanno influenzato il sound e il percorso della musica popolare così nettamente», lo ha salutato il presidente Barack Obama, definendolo «uno dei musicisti più talentuosi e prolifici dei nostri tempi». Il dolore di amici, conoscenti e semplici ammiratori sparsi per il globo ha inondato nel giro di poche ore tutti i social media. Da Spike Lee a Naomi Campbell, da Kate Perry a Billy Idol, passando per Robbie Williams, Stevie Wonder e Aretha Franklyn, è infinita la lista delle celebrità che hanno voluto esprimere il proprio tributo all'artista vincitore di sette Grammy Awards. E nel frattempo, le vendite delle canzoni di Prince stanno scalando le classifiche di iTunes e sono al top delle ricerche su Google: in testa c'è il suo brano simbolo, Purple Rain, a cui ha dedicato una bellissima copertina viola anche il prestigioso settimanale New Yorker.

Su iTunes, il negozio digitale di Apple, sono rispuntate nelle classifiche pure Little Red Corvette e When Doves Cry.

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