Lo stallo italiano spaventa l'Ue «Zero sforzi sui conti pubblici»

Durissimo attacco del commissario europeo Moscovici «Siete ultimi per la crescita, urgente rivedere la spesa»

Non di sola Italia si è parlato ieri, a Bruxelles. Eppure le parole del commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, hanno agitato le acque riportando al centro della scena europea la situazione politica italiana, con il dito puntato all'attuale fase di stallo politico, senza un governo a ormai due mesi dalle elezioni. Le Previsioni economiche di primavera presentate dalla Commissione europea confermano la tenuta dei principali indicatori dell'economia del nostro Paese. Bruxelles, però, che in queste settimane ha tenuto un profilo basso, intravede il pericolo di vanificare gli sforzi fatti, innervosire i mercati e gettare ombre sui prossimi mesi. L'avvertimento è chiaro.

Nel capitolo delle Previsioni dedicato all'Italia, si evidenzia infatti come i rischi in prospettiva per il futuro economico siano sbilanciati verso il ribasso e anche come l'incertezza politica sia diventata più pronunciata e «se prolungata, potrebbe rendere i mercati più volatili e influenzare il sentiment economico e i premi al rischio». In più, l'Italia si conferma il fanalino di coda dell'Unione: se si guarda alle stime di crescita per il biennio in corso, la nostra è la più bassa dei 28, insieme a quella del Regno Unito. Quanto alla eventualità di una manovra sui conti, la Ue ricorda che l'Italia è nel gruppo di Paesi della zona euro che, a causa di particolari circostanze legate al livello del debito e ai deficit strutturali, hanno «necessità di aggiustamenti» dei conti pubblici nel 2018. Eppure, nella Finanziaria votata alla fine del 2017, lo «sforzo strutturale» richiesto dall'Ue (lo 0,3%, cioè 5,3 miliardi invece del classico 0,6% del Pil) risulta da parte dell'Italia «pari a zero», come ribadito da Moscovici. Dal documento diffuso emerge che il saldo netto strutturale rimarrà «invariato». «Possiamo anche trarne delle conclusioni in termini di sorveglianza di bilancio», ha rimarcato il responsabile per gli Affari economici francese, rinviando poi la discussione su eventuali misure al 23 maggio, quando Bruxelles diffonderà le sue raccomandazioni ai Paesi di Eurolandia. Il timore è che la partita interna per la formazione di un nuovo governo sottragga tempo agli affari economici e che la paralisi possa portare a nuove elezioni, con una campagna elettorale di mesi. «Non voglio dare una mia personale valutazione dei rischi politici ha detto Moscovici posso solo constatare che ci sono state delle elezioni e che è in corso un processo di formazione del governo. Ci vuole una certa prudenza ma anche speranza. L'Italia è un Paese al centro della zona euro, è un Paese essenziale e spero che continui a rispettare le regole della zona euro, visto che sono le regole che abbiamo concordato insieme». Moscovici ha poi evitato di entrare nel merito della politica interna italiana e, alla domanda se nuove elezioni nel nostro Paese sarebbero un problema, ha replicato: «Mi si chiede non solo di commentare delle elezioni, il risultato di elezioni che non hanno ancora portato a formare un governo, ma l'eventualità di nuove elezioni. Sottovalutate la mia intelligenza. Non posso rispondere, non sono italiano».

Le parole del commissario francese tradiscono una convinta preoccupazione da parte dell'Ue per il rischio di prolungamento dell'incertezza politica e per il pericolo di marcia indietro sulle riforme. La volatilità del mercato, per altro, è sinonimo di spread in aumento sui nostri titoli di Stato ed è un pericolo da scongiurare, per cui si rende ancor più urgente la formazione di un governo che dia stabilità economica oltre che politica al paese.

Intanto, tra venti giorni è prevista la pubblicazione da parte della Commissione dei rapporti per ciascun paese, per l'Italia l'analisi sul debito e sul rispetto della regola di riduzione. L'atteso giudizio sul Def rischia di profilarsi negativo.

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