È diventata ormai un'abitudine piuttosto diffusa. Quando la prospettiva politica si offusca e l'immagine del leader si appanna, è consuetudine per alcuni, e in modo particolare per chi ritiene di rappresentare «il nuovo», prendersela con i giornalisti. Grillo e i grillini in questo sono maestri. Chi avesse dubbi apra il Blog delle Stelle e legga il primo dei post pubblicati dagli strateghi della comunicazione pentastellata. Titolo: «La stampa attacca il MoVimento, mentre noi difendiamo i cittadini!». Segue un testo enfatico e vagamente delirante teso a smentire che Di Maio e compagni abbiano messo alle strette Conte sulla manovra, che Conte si sia risentito, che a poco più di un mese dalla sua rocambolesca nascita il governo sembri già vecchio e logoro. Si nega l'evidenza, dunque. Si negano le minacce di Di Maio («o Conte accetta le nostre proposte o la manovra non si fa») e si nega la rabbia di Conte («bisogna fare squadra, chi non la pensa così è fuori dal governo»). Dichiarazioni pubbliche, non retroscena giornalistici. Sorprende la sfrontatezza. Ma ancor più sorprende la scelta di smentire articoli di giornale che si limitano a riportare dichiarazioni ufficiali e di tacere, invece, su inchieste giornalistiche costruite come atti d'accusa al cuore del potere grillino.
Nessuno, né sul Blog delle Stelle né altrove, ha infatti replicato all'articolo sulla Casaleggio Associati pubblicato la scorsa settimana dal Fatto Quotidiano a firma Carlo Tecce. In sintesi: si racconta che da quando il Movimento 5stelle è al governo la società privata di Davide Casaleggio ha moltiplicato il fatturato, si scrive che «ha guadagnato centinaia di migliaia di euro con aziende leader di settori da sempre contestati dal Movimento: le lobby delle scommesse, del tabacco e dei trasporti», si solleva il dubbio che in alcuni casi i ministri grillini si siano sdebitati piegando le politiche del governo agli interessi di alcuni clienti della Casaleggio Associati.
Accusa imbarazzante per chiunque, ma soprattutto per un movimento politico che nasce inneggiando all'«onestà» e imprecando contro «le lobby».Sono strani questi grillini: polemizzano con i giornalisti quando scrivono l'ovvio, tacciono quando li accusano di essere in pieno conflitto di interessi.
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