La strategia di Alfano: allearsi con chi abbassa la soglia

Pronto il baratto della Sicilia in cambio di una legge elettorale con sbarramento al 3%

La strategia di Alfano: allearsi con chi abbassa la soglia

Roma - La trattativa per la legge elettorale riparte dalla Sicilia. Le elezioni regionali riaprono il confronto tra le forze politiche su possibili modifiche al sistema elettorale di Camera e Senato. A rimescolare le carte, tra alleanze siciliane e legge elettorale, è stato Angelino Alfano: il leader di Alternativa popolare che in queste ore sta trattando un accordo politico per le regionali in Sicilia sia con il Pd che con Forza Italia sta provando a inserire nell'intesa anche la legge elettorale. Il ministro degli Esteri ha intuito di aver poco spazio, sia in una futura coalizione di centrosinistra che di centrodestra: ecco, allora, l'idea di trarre il maggior vantaggio della tornata elettorale siciliana, provando a strappare una modifica alla legge elettorale che gli dia la certezza di non perdere la poltrona in Parlamento. Il titolare della Farnesina sembra più interessato alla propria rielezione che al risultato siciliano. Il vertice, in programma oggi a Roma tra Niccolò Ghedini, Angelino Alfano, Gianfranco Miccichè e Gianni Letta per cercare un accordo sul nome di Nello Musumeci alla presidenza della Regione, è saltato. Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia in Sicilia, è comunque fiducioso: «La trattativa è ben viva e può approdare a un via libera complessivo alla candidatura di Musumeci contro Rosario Crocetta». Ma per Alfano il profilo del candidato è in secondo piano rispetto all'opportunità di ottenere una legge elettorale utile per le percentuali di Alternativa popolare. Il ministro degli Esteri è pronto a sedersi al tavolo sia con Forza Italia che con il Pd con due proposte. La prima, ufficiale, che più sta a cuore al partito dell'ex ministro dell'Interno, punta a ottenere garanzie da Berlusconi (o da Renzi) su un sistema elettorale che non ammazzi Ap. Che si traduce nell'accantonamento di una legge che contenga una soglia di sbarramento alta. Alla Camera non ci sono ostacoli: l'Italicum, rivisto dalla sentenza della Corte di Costituzionale, è perfetto. Alfano è certo di poter superare la soglia del 3% per garantire a sé e ai fedelissimi la rielezione. La vera partita è sul Senato: per le liste non coalizzate (oggi nessuno vuole Alfano in coalizione) c'è lo sbarramento all'8% su base regionale. La richiesta formulata da Alfano sia a Berlusconi che Renzi è di portare la soglia al 3%. Una mossa che farebbe cadere anche il veto di Giorgia Meloni su Alfano: il 3% favorirebbe anche Fdi. Il balletto delle alleanze per le regionali in Sicilia sembra, dunque, agganciato alla trattativa per la legge elettorale.

E Alfano vuole chiudere la partita entro la fine di settembre, prima della presentazione delle liste per la corsa a Palazzo d'Orlèans.

La seconda proposta, di riserva, è un candidato Ap alla presidenza della Regione Siciliana. Al momento è più una suggestione che un'ipotesi concreta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica