Lo schema è quello delle «zone d'influenza». Con ognuno dei diversi colonnelli in campo che potrà averne una, in attesa che nei prossimi mesi lo scenario si definisca e sia possibile individuare un punto di arrivo definito. Almeno per il momento, infatti, non sembra che Silvio Berlusconi sia intenzionato a tracciare confini predefiniti per circoscrivere o indirizzare il braccio di ferro in corso ormai da mesi non solo dentro Forza Italia ma all'interno di tutta l'area di centrodestra. Meglio attendere l'esito del referendum di novembre, quando sarà più facile capire quali saranno i destini del governo e della legislatura e pure l'orizzonte delle prossime elezioni politiche (2017 o 2018?) sarà più definito.
Così, non è un caso che l'ex premier continui a seguire la via del doppio binario. Se da una parte ha benedetto la due giorni milanese di Stefano Parisi, nella speranza che sia lui l'uomo giusto per recuperare quei dieci milioni di voti che il centrodestra ha perso per strada in questi anni, dall'altra Berlusconi ha comunque confermato la sua fiducia a Forza Italia e al suo gruppo dirigente, dando il via libera alla stagione congressuale e a una Conferenza programmatica del partito da tenersi a novembre. Tutti i fronti, insomma, restano aperti. Sia quello che guarda più alla società civile e al centro dello schieramento (cioè Parisi), sia quello più ancorato al partito e a una linea politica che vede tra le priorità l'alleanza strategica con la Lega e Fratelli d'Italia (cioè Giovanni Toti e buona parte dei big azzurri). È proprio questo secondo fronte che ieri alla Camera ha portato a casa la mozione comune sull'Italicum.
In virtù di questo schema, dunque, l'ex premier sembra dosare con il bilancino anche le riunioni e gli incontri ad Arcore. Lunedì sera la cena con Matteo Salvini, nella quale pare si sia un po' stemperata la tensione degli ultimi mesi. Ieri pomeriggio l'incontro con Parisi, «molto positivo» fanno sapere i bene informati. E oggi alle 14 l'ufficio di presidenza di Forza Italia, presieduto proprio da Berlusconi.
Il messaggio dell'ex premier, insomma, è che per adesso c'è spazio per tutte le anime, da quella più moderata al fronte ultrapopulista. In attesa che sia più chiaro quale artiglieria mettere in campo.Adalberto Signore
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