La manipolazione genetica ai fini di ottenere determinate caratteristiche fisiche è un fatto ormai noto, dalle galline che producono uova a basso contenuto di colesterolo, ai maiali con massa muscolare più sviluppata e minore quota di grassi, alle vacche che producono più latte.
La modificazione del comportamento, attraverso la manipolazione dei geni, è un classico della letteratura di fantascienza, dal mito di Frankenstein, fino a Blade Runner, tratto da un romanzo di P.K.Dick, dove l'uomo crea degli androidi perfettamente simili a se stesso, tanto da dovere inventare un corpo di investigatori specializzato nel riconoscere quelli che deviano dal comportamento voluto, per sterminarli.
La manipolazione della mente umana, per assoggettarla al servizio del potere costituito, non è però soltanto una cifra della migliore letteratura e filmografia fantascientifica, ma è qualcosa di molto più reale, sulla quale l'uomo ha studiato, sperimentato e sta ancora, più o meno segretamente, lavorando. Immaginate, alla luce del fenomeno di singoli kamikaze, quale devastante potere avrebbe un paese che abbia a disposizione un esercito di persone assolutamente prive di qualsiasi forma di paura, con la mente schiava totale di chi comanda. Da brivido. E questo era il brivido che provavano i gerarchi e i volenterosi carnefici di Hitler, con i loro esperimenti di eugenetica, applicati sia all'uomo che agli animali.
Nel profondo Devon (Inghilterra) ci sono delle mucche che erano uno dei simboli della visione del Fuhrer, per il dominio del mondo. Nel tentativo di fare risorgere il mitico Uro, un'enorme bisonte estinto nel 1627 che ha caratterizzato fortemente la mitologia e il folklore teutonico, gli scienziati di Hitler lavorarono alacremente e ottennero alcuni risultati, le cui reliquie sono una piccola mandria di tredici mucche approdate da un parco del Belgio alla fattoria di Mister Gow al Broadwoodwidger, sul confine del Devon-Cornwall nel 2009.
«Sono mezza tonnellata di aggressività e pura cattiveria- ha dichiarato l'allevatore e possono attaccare e uccidere chiunque. Non mi diverte mandare al macello i miei animali, ma con sette di loro ho dovuto farlo». Gow, che non è un pivello alle prime armi ha aggiunto: «Ho lavorato con i bisonti e i cervi e non ho mai incontrato niente di simile».
Queste mucche «feroci» fanno parte di un programma approvato espressamente da Hitler. Con gli occhi puntati sul mito dell'Uro, i nazisti salvarono alcuni esemplari di una particolare razza di mucche, la Auroch, diffusa in Europa fino al 1600, per la caccia alle sue pregiate corna più ancora che per la carne. Nel 1930 il programma di recupero fu affidato a due scienziati, Heinz e Lutz Heck che trovarono i discendenti delle Auroch in un bovino dalle Highlands scozzesi, della Corsica e della Camargue francese.
Riportato (quasi) alla luce il mitico Uro, furono poi gli stessi nazisti a distruggere il loro progetto, come fosse un documento segreto, ma 13 di esse sono sfuggite all'epurazione e 6 restano ancora in vita, non si sa per quanto, presso Mr Gow.Qualcuno pensa già alla loro salvaguardia, forse per commercializzare le salsicce «nazi» che Gow ha definito molto sapide.
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