Sulla legge elettorale il testo base è l'Italicum bis

Il testo base prevede un sistema di liste identico a quello dell'Italicum anche al Senato, con capilista bloccati e preferenze

Sulla legge elettorale il testo base è l'Italicum bis

Alla fine il testo base è arrivato ma rischia di naufragare ancora prima di partire. Stasera in commissione Affari costituzionali, Andrea Mazziotti ha depositato un testo che ricalca l'Italicum corretto da estendere al Senato. Una proposta diversa da quella che oggi ha ufficializzato il Pd ovvero un sistema che prevede un 50 per cento di proporzionale (con listini bloccati) e un 50 per cento di collegi uninominali con possibilità di coalizione. Quindi, dopo aver annunciato che non si sarebbe fatto ostruzionismo, il Pd in serata, dopo la presentazione del testo, ha fatto sapere che l'ok dei dem non è scontato. "Martedì alle 11 ci sarà un ufficio di presidenza del gruppo per decidere", spiega il presidente dei deputati, Ettore Rosato. E tanto basta per mettere a rischio il testo presentato da Mazziotti. Come rileva Renato Brunetta di Forza Italia: "Senza il Pd non si va da nessuna parte" per questo "il Pd avrebbe diritto e dovere di dire come la pensa". Alla Camera i dem hanno una maggioranza schiacciante e quindi qualunque soluzione non può prescindere dal Pd. Con buona pace dei 5 Stelle che esultano: "Bene Mazziotti: si parte dal #Legalicum. Il Pd scarichi Verdini e voti legge condivisa. Siamo disposti anche a correttivi di governabilità", scrive su twitter.

Il tema è che l'Italicum bis non convince il Pd che teme di ritrovarsi con un proporzionale puro come lo è di fatto l'Italicum a meno che non si raggiunga la soglia del 40 per cento per far scattare il premio di maggioranza. Altra cosa sarebbe stata se ci fosse stato il ballottaggio. Oggi Matteo Renzi lo ha ricordato in un post su Facebook. "Come sapete sono un grande sostenitore del ballottaggio, perché consente di scegliere ai cittadini anziché costringere agli accordi di palazzo. Ma dopo il No del 4 dicembre alla riforma costituzionale, il ballottaggio in Italia è diventato praticamente impossibile. Anche questa è una delle conseguenze negative del voto referendario", scrive Renzi. E aggiunge: "Continuano le grandi manovre parlamentari di chi chiede a parole una nuova legge elettorale ma in pratica non la vuole, e perde tempo". Oggi il Pd ha esplicitato quindi la proposta del tedesco 'correttò e ambienti parlamentari dem rimarcano come, sulla soluzione prospettata dai dem, Forza Italia abbia cambiato le carte in tavole nel corso della trattativa portata avanti in questi giorni. "Sono partiti da un sì, poi sono passati al ni, fino ad arrivare al no...".

Oltre alla perplessità del Pd sull'Italicum bis, c'è il no esplicito di Ala, Lega e Mdp. "Nel testo-base della legge elettorale proposto dal presidente Mazziotti è inaccettabile la conferma dei capilista bloccati alla Camera e la loro estensione al Senato", dicono i deputati di Mdp in commissione. "In questo modo - aggiungono - ogni partito potrebbe disporre addirittura di 150 capilista bloccati e quasi i tre quarti dei parlamentari eletti sarebbero sottratti alla scelta dei cittadini".

"Articolo 1 farà su questo punto una battaglia politica e parlamentare molto determinata. Dopo quattro mesi di melina, il Pd ha la responsabilità di non aver orientato una scelta diversa già a partire dal testo-base", annunciano da Mdp. Positivo il commento di Ap con Maurizio Lupi. I 'piccolì non disdegnano una legge che prevede una soglia di sbarramento al 3 per cento a Camera e Senato. "Il relatore della legge elettorale ha fatto un buon lavoro di mediazione", dice Lupi. Forza Italia si limita a sottolineare di rispettare il lavoro del relatore Mazziotti ma Brunetta non nasconde i limiti di un testo su cui l'ok del Pd non è scontato: "'Tutta la nostra stima e considerazione va al presidente Mazziotti" e "non possiamo che accogliere con rispetto" il lavoro del relatore. "La nostra preoccupazione, però, è che non abbiamo ancora capito cosa voglia il Pd, partito di maggioranza relativa e questo mi sembra grave. Vedo Renzi -dice Brunetta -che accusa altri di perdere tempo.

Questo mi sembra risibile e paradossale. Abbiamo aspettato di tutto e di più, ma non ho ancora capito cosa vogliono. Siccome senza il Pd non si va da nessuna parte, il Pd avrebbe diritto e dovere di dire come la pensà".

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