"Sulle grandi opere stiamo recuperando anni di veti e ritardi. E col piano salva-casa avremo affitti più bassi"

Non c'è la solita trottola di impegni. Niente cantieri e tagli di nastri in corsa. La giornata del vicepremier Matteo Salvini si svolge in gran parte negli uffici di Porta Pia

"Sulle grandi opere stiamo recuperando anni di veti e ritardi. E col piano salva-casa avremo affitti più bassi"

Non c'è la solita trottola di impegni. Niente cantieri e tagli di nastri in corsa. La giornata del vicepremier Matteo Salvini si svolge in gran parte negli uffici di Porta Pia. Carte e dossier. Domani si apre a Milano il G7 dei Trasporti: a Palazzo Reale sono in arrivo per tre giorni ministri da tutto il mondo. Poi c'è il Def, il piano Casa e le infrastrutture da monitorare. Da una cartellina all'altra. Ma il leader della Lega trova il tempo per rispondere alle domande del Giornale. Cominciando naturalmente dall'evento che radunerà sotto la Madonnina i colleghi dei grandi Paesi.

Ministro Salvini, cosa si aspetta dal G7 dei ministri?

«Nel mio settore, finalmente il mondo torna a guardare all'Italia come un punto di riferimento, i nostri ingegneri sono fra i più bravi e apprezzati del pianeta. Sarà un grande momento di confronto, una occasione di visibilità internazionale per Milano e per tutta Italia. Siamo determinati a organizzare un evento all'insegna della concretezza, aprendoci ai modelli degli altri Paesi più industrializzati al mondo e offrendo i nostri spunti. A partire dall'idea di appalti più semplici e veloci con il nuovo codice, e dallo straordinario impegno di investimenti sulle infrastrutture: strade e ferrovie. Senza dimenticare progetti a medio e lungo termine, dalle Olimpiadi Milano - Cortina al Ponte sullo Stretto».

Si parla poco del capitolo infrastrutture del Pnrr. A che punto sono le grandi opere in via di realizzazione?

«Stiamo recuperando anni di ritardo e di troppi no. Nelle ultime ore ad esempio ci sono stati passi in avanti sul raddoppio ferroviario Messina-Catania, che sarà uno dei tasselli fondamentali del corridoio Ten-T che comprenderà anche il Ponte sullo Stretto, mentre sulla linea Brescia-Verona i lavori procedono spediti. E sono orgoglioso dei circa 2 miliardi che stiamo investendo per rinnovare i treni regionali. È un segnale significativo per i pendolari di tutta Italia».

Oggi si presenta il Def, il documento di economia e finanza. Davvero non ci saranno manovre correttive?

«Una manovra correttiva, nuove tasse? Lo escludiamo. L'Italia ha i conti in ordine: basta leggere il Def per capire che abbiamo scelto la strada della serietà. La stagione dell'austerity resterà sempre un ricordo della sinistra e dei governi tecnici che si sono fatti dettare la politica economica da Bruxelles».

Avremo brutte sorprese più avanti, quando scopriremo le cifre vere di deficit e debito che oggi sono nascoste?

«Noi siamo trasparenti come sempre, non giochiamo a nascondino. C'è troppa ansia in giro: se indicheremo i numeri del quadro programmatico dopo l'estate è semplicemente perché a luglio le regole cambieranno rispetto ad oggi. Non mi risulta che una casa si costruisca con un progetto ancora in bianco».

Ha presentato il «Piano casa», un pacchetto di norme volto a regolarizzare le piccole abitazioni. Come funzionerà?

«Vogliamo tagliare burocrazia (penso alla moltitudine di carte ferme negli uffici comunali) e rendere fruibili quegli immobili bloccati per piccole irregolarità interne alle abitazioni. All'insegna del buonsenso. Ad esempio, se sto comprando una casa sulla base di una planimetria di decenni fa, che però non corrisponde allo stato effettivo dell'organizzazione degli spazi interni, oggi non posso regolarizzarla. Con la legge salva casa potrò finalmente farlo, seguendo delle regole e pagando il dovuto, senza danneggiare nessuno e men che meno l'ambiente esterno. Oppure, sto comprando un immobile che voglio ristrutturare ma non posso farlo perché manca la documentazione, che non riesco a ricostruire perché era stato costruito negli anni Cinquanta e mancano certificati che devo acquisire? Potrò regolarizzarlo mediante l'intervento di un professionista abilitato e previo pagamento delle sanzioni».

Sarà di fatto un mini condono?

«Chiamatela come volete, a me interessa la sostanza. Sarà una grande operazione di semplificazione e giustizia sociale, liberale e concreta, che aiuterà milioni di famiglie normali. L'obiettivo è anche quello di far diminuire i costi di affitti e vendite, perché rimetteremo in circolo una moltitudine di appartamenti che oggi sono bloccati. È una scelta ragionevole, apprezzata dalle categorie a partire da ingegneri, architetti e geometri, proprietari, notai, agenti immobiliari, edili».

Avete trovato un punto di equilibrio con Forza Italia che dice no a una sanatoria?

«Con gli alleati troviamo sempre un punto di equilibrio, peraltro al Mit il tema della casa è guardato con grande attenzione dal sottosegretario Ferrante di Forza Italia. Stiamo definendo gli ultimi aspetti del testo, dal superamento della doppia conformità al cambio delle destinazioni d'uso, poi condivideremo il testo con tutti.

Si avvicinano le elezioni europee. Il generale Roberto Vannacci ci sarà?

«Mi piacerebbe, è un uomo di valore che ha combattuto per l'Italia e per la libertà, rischiando la propria vita, e a Bruxelles potrebbe portare un valore aggiunto importante, ci stiamo ragionando».

Che cosa rappresenta l'accordo con Lorenzo Cesa e la sua Udc? La Lega si fa democristiana

«È un modo per allargare il fronte di chi vuole una nuova Europa, più vicina ai cittadini che alle banche, e che non si rassegna alla cancellazione delle radici giudaico cristiane o delle nostre tradizioni. Qualcuno preferisce il Ramadan alla Pasqua, il velo islamico alla libertà delle donne, il cibo sintetico alla dieta mediterranea, le auto cinesi ai motori italiani. Insieme saremo una forza determinante per riportare buonsenso ed equilibrio in Europa».

Non scontenterà l'ala più intransigente della Lega?

«No.

La lega compie quarant'anni nel nome della coerenza, i nostri ideali sono sempre quelli: autonomia, libertà, lotta a sprechi e burocrazia, taglio delle tasse e difesa della proprietà privata, insomma quell'Europa dei popoli di cui parlava già Bossi negli anni Novanta».

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