Summit sul Lazio, l'ipotesi Gasparri

Berlusconi incontra la Meloni. Lorenzin minaccia il Pd: pronta a correre

Summit sul Lazio, l'ipotesi Gasparri

Roma - Il centrodestra è sempre alla ricerca di un candidato condiviso per la Regione Lazio. La situazione, raccontano, resta in stallo. Ma Silvio Berlusconi sta giocando la partita in prima persone per evitare lo spettro della doppia candidatura di area, visto che Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice, è in campo da tempo con la sua lista civica «Lo Scarpone» e non vuole fare un passo indietro.

«Valuteremo e decideremo nei prossimi giorni. Ancora nulla è stato deciso», le parole di Berlusconi ieri sera a Matrix. Oggi, però, potrebbe essere un giorno importante. Il presidente di Forza Italia si confronterà con Giorgia Meloni sulla questione Lazio per tentare di stringere i tempi. Sul tavolo di Arcore i sondaggi commissionati da Berlusconi per valutare l'appeal dei papabili, l'azzurro Maurizio Gasparri, Fabio Rampelli in quota Fdi, Sergio Pirozzi, hanno confermato che il vicepresidente del Senato può contare su una popolarità superiore a quella degli altri candidati. Gasparri si attesterebbe al 24%, Nicola Zingaretti al 35%. Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle sarebbe al 22%. Un dato sul quale, si ragiona dentro Forza Italia, si potrebbe costruire una ipotesi di rimonta. In quest'ottica, Gasparri resterebbe il nome più spendibile. Se al suo consenso si aggiungesse quel 7% attribuito a Pirozzi dalle ultime rilevazioni e il bottino di voti che nel Lazio può assicurare Fratelli d'Italia, a quel punto Gasparri potrebbe giocare ad armi pari con Zingaretti. Sondando solo i candidati di centrodestra l'esito vedrebbe Gasparri al 33%, Rampelli al 30 e Pirozzi al 28. Mentre ieri anche Beatrice Lorenzin - probabilmente per questioni tattiche relative alla trattativa sui collegi con il Pd - ha ipotizzato una sua candidatura con la lista Civica Popolare.

Nella giornata di ieri è circolata anche una ipotesi di ticket Rampelli-Pirozzi. Il problema è che il sindaco di Amatrice ha messo in moto una macchina difficile da fermare. Inoltre gli umori nei suoi confronti da parte dei dirigenti del centrodestra restano freddi. «Se lui davvero vuole un centrodestra unito perché insulta Forza Italia e Fratelli d'Italia?».

In sostanza adesso la corsa sembra essersi ristretta a tre possibilità: Maurizio Gasparri, Fabio Rampelli o lo stesso Pirozzi. A meno che con un capolavoro diplomatico non si riesca a riunire le diverse anime del centrodestra in un'unica offerta.

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