Il sussidio grillino svuota i fast food. In pochi per il posto al McDonald's

Tappa a Milano per il tour di selezioni della catena di ristoranti. Si presentano solo 400 candidati. Finora arrivavano in mille

Il sussidio grillino svuota i fast food. In pochi per il posto al McDonald's

«Predisposizione al lavoro in team e al contatto con il cliente». Questi i requisiti fondamentali per ottenere un posto di lavoro da McDonald's in Italia. Caratteristiche facili, possibili dunque per qualunque persona alla ricerca di una occupazione, anche per chi sarà reso idoneo a beneficiare, per tre anni, dei 780 euro mensili del reddito di cittadinanza.

Ieri il McItalia Job Tour, istituito per trovare nuovi addetti per la catena fast food, ha fatto tappa a Milano. Ma chi si aspettava code e ressa da stadio per accaparrarsi i 40 posti di lavoro promessi dalla nuova apertura in via Dante è rimasto deluso. Pur trattandosi di Milano, non ci sono state richieste record.

I candidati infatti erano 400 e di questi ne sono stati selezionati, tramite le domande di un apposito test online per i colloqui diretti, 55. Insomma cifre ben lontane dai picchi di altre selezioni quando nelle grandi città per le nuove aperture i candidati erano almeno mille. L'azienda minimizza la coincidenza ma, non c'è dubbio, che i 780 euro di «reddito» garantito dalla Stato sia meglio dello stipendio di MacDonald's. Che prospetta certo un lavoro e la possibilità di un percorso di crescita ma con remunerazioni inferiori. Passando la selezione infatti il primo incarico è part-time per 24 ore alla settimana per un totale, netto di 400-500 euro al mese. Da questo primo step si può passare al full time: 40 ore alla settimana per 1.100 euro netti al mese. Ma ci vuole disponibilità al lavoro flessibile. Gli «hamburgherifici» della nota catena, nati negli Usa 50 anni fa, si sono evoluti accompagnando a carne e patatine fritte insalate e healthy food di vario genere, insalate e yogurt compresi, ma lo spirito resta quello. Ossia un ristorante dove si mangia in poco tempo e che resta sempre aperto. Di sera fino a mezzanotte mentre al mattino alle 6,30 già scatta la serranda con clienti pronti a chiedere brioches e cappuccini. Sabato e domenica compresi.

Naturalmente ci sono i turni, gli straordinari pagati, c'è tredicesima e liquidazione oltre a un posto a tempo indeterminato che permette di accedere a prestiti e mutui ma certo siamo lontani dalla «tranquillità» prospettata dai 780 euro, dove puoi lavorare «in nero» e dire «no» per ben tre volte, se il lavoro non piace. Sempre ammesso che venga trovato dai centri per l'impiego. Magari potrà accadere che il fantomatico «navigator», che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) avere cura del «redditiere» conducendolo al lavoro, potrebbe rompere un po' le scatole, ma basterà non farsi trovare. Fortunatamente non tutti gli italiani privi di un posto fisso sono idonei al «reddito» e forse c'è ancora qualcuno preferisce rimboccarsi le maniche piuttosto che vivere di sussidi. Ma per tre anni si può sfangarla, per così dire, senza essere, per forza, «predisposto al lavoro in team e gentile con i clienti». E sopratutto senza lavorare di notte al mattino presto il sabato e la domenica e durante le feste comandate.

McDonald's in Italia ha 23mila dipendenti e, in tre anni, ha assunto oltre 3mila persone, molti tra i 18 e 24 anni. E nei circa 570 ristoranti italiani della catena, l'85% in franchising, il 92% dei dipendenti è a tempo indeterminato.

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