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Una stangata da 137 milioni: ecco la "tassa Greta" sui voli

Giallorossi pronti ad aumentare il costo dei biglietti per voli domestici e internazionali. Ira delle compagnie aeree: "Così penalizzate le entrate statali a lungo termine".

Una stangata da 137 milioni: ecco la "tassa Greta" sui voli

La proposta del ministro grillino Lorenzo Fioramonti di tassare i voli aerei (1 euro per quelli domestici e 1,50 per quelli internazionali) con l'intento di finanziare la scuola trova un fronte duramente contrario. Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, nel 2020 lo Stato incasserebbe almeno 137,2 milioni di euro. Una buona parte (circa 101 milioni) deriverebbe da chi parte verso l'Europa o il resto del mondo; i restanti 37 sarebbero generati invece da chi è destinato verso aeroporti italiani.

A partire dal prossimo anno la Francia farà pagare un'ecotassa sia per i voli domestici e dentro l'Ue (1,50 in Economy e 9 in Business) sia per quelli extra Ue (3 euro in Economy e 18 in Business). La green tax della Germania invece partirà da un minimo di 8 euro per voli interni, europei e nel Nord Africa fino ad un massimo di 45 per le destinazioni oltre i 6.000 chilometri.

Colpito il turismo

L'iniziativa è stata bocciata dalle compagnie aeree eccezion fatta per Alitalia e Air Italy, che al momento preferiscono non commentare. A farsi sentire è Chris Goater: "Quella del ministro è una proposta sbagliata per due motivi: le tasse sui passeggeri danneggiano la capacità dell’aviazione di generare prosperità economica e quindi penalizzano le entrate statali a lungo termine". Il portavoce della Iata, la principale associazione internazionale delle compagnie, ha poi aggiunto che tale imposta non "aiuterà l'ambiente". Perciò l'invito rivolto al governo giallorosso è quello di "incoraggiare gli investimenti delle imprese nei carburanti sostenibili per l’aviazione e in una tecnologia radicale dei velivoli", con l'obiettivo di "creare più posti di lavoro, maggiori entrate fiscali e ridurre le emissioni del trasporto aereo".

Al Corriere da Ryanair fanno sapere che "un aumento delle tasse danneggerebbe la concorrenza". Il compito dell'Italia dovrebbe essere invece quello di "diminuirle per favorire la crescita del turismo e creare opportunità di lavoro". Sulla stessa linea easyJet: "Non riteniamo che questa proposta rappresenti il giusto approccio. In Italia i passeggeri sono già soggetti all’addizionale comunale.

Un’ulteriore imposta aumenterebbe il costo dei biglietti e avrebbe un impatto negativo sul turismo e sull’economia".

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