Coronavirus

Timori degli esperti, ma Johnson riapre il Paese. "Dobbiamo abituarci a convivere con il virus"

Dal 19 luglio stop a distanziamento e mascherine al chiuso. Kate in isolamento

Timori degli esperti, ma Johnson riapre il Paese. "Dobbiamo abituarci a convivere con il virus"

Il prossimo 19 luglio l'Inghilterra compirà l'ultimo passo verso il ritorno alla normalità pre-Covid, con l'abbandono della maggior parte delle restrizioni ancora in vigore. Ad annunciarlo ieri alla stampa è stato il primo ministro Boris Johnson, che ha quindi deciso di completare la riapertura della società inglese nonostante l'imperversare della variante delta che lo scorso 14 giugno lo aveva indotto a rinviare il liberi tutti. Che cosa è cambiato? I dati scientifici e le analisi delle ultime settimane hanno confermato che nonostante il consistente aumento giornaliero di casi, una media di 24mila al giorno nell'ultima settimana con oltre 27mila registrati ieri e un trend in aumento, decessi e ospedalizzazioni sono rimasti comunque a livelli molto bassi: 9 morti registrati ieri, una media giornaliera di 17 negli ultimi 7 giorni. La ragione? I vaccini funzionano.

La doppia dose di Pfizer o AstraZeneca riduce di oltre il 90% il rischio di morte e complicazioni gravi e il Regno Unito ha finora vaccinato completamente il 50% di tutta la popolazione, oltre i due terzi quelli che hanno ricevuto almeno una dose. Dato che la precedenza è stata data alla popolazione anziana e vulnerabile, la maggior parte degli attuali infetti è under 30, con rischi derivanti dalla malattia molto bassi. È proprio il successo vaccinale che ha reso politicamente insostenibile la prudenza del governo, dando forza alle posizioni meno dirigiste e più libertarie di larga parte del partito conservatore, nonostante parte della comunità scientifica inglese stia ancora suggerendo di usare cautela. Dal 19 luglio, quindi, saranno eliminate la regola delle 6 persone per tavolo al chiuso, si potrà tornare a ordinare al bancone senza dover affidarsi al servizio al tavolo, cinema e teatri opereranno a piena capacità, i nightclub riapriranno, cadrà la regola del lavorare da casa e il distanziamento minimo di 1 metro tra persone. Per il momento rimangono in vigore le limitazioni ai viaggi internazionali, che sono comunque in revisione. Su tutto, non ci sarà più l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso e nei mezzi pubblici. Eliminare la misura simbolo delle restrizioni si fonda sul forte impatto mediatico e simbolico di tale decisione, ma si sta già caricando di significati politici con la Scozia che ha fatto sapere che a nord del vallo l'obbligo rimarrà (la sanità è materia delle singole nazioni del Regno). E in Inghilterra stessa la situazione rischia di diventare caotica: se da un lato cade l'obbligo governativo, comunque negozi e attività commerciali potranno mantenere in essere la misura per i loro avventori, con la stessa società che gestisce la metropolitana di Londra che non ha ancora deciso come si comporterà. Ryanair invece ha già fatto sapere che l'obbligo rimane per chi vuole salire a bordo. La pandemia non è finita, ha dichiarato Johnson, si tratta ora di imparare a convivere con un virus che rimarrà nelle nostre vite come l'influenza.

E la stessa duchessa di Cambridge, Kate Middleton, è ora in isolamento per essere entrata in contatto con un infetto.

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