Toh, i militanti grillini spariscono pure dal web E Grillo lancia l'allarme

Nonostante lo stalking via sms e email il voto online sul «non Statuto» rischia di naufragare

Toh, i militanti grillini spariscono pure dal web E Grillo lancia l'allarme

Il Movimento Cinque Stelle è in crisi. Forse non in crisi politica. La morte di Casaleggio, il caos Roma, i dissidi interni al direttorio che hanno fatto tornare prepotentemente in prima linea il padre-padrone Beppe Grillo... tutto fa pensare che il grillismo annaspi una volta entrato davvero nelle acque torbide del potere. Eppure no: M5S è vivo e vegeto e anzi continua a tenere nei sondaggi.

E allora che succede? Due sono gli episodi che agitano i sonni dell'ex comico e dei suoi. Uno è avvenuto martedì nella piazza di Montecitorio. Per giorni infatti ogni organo mediatico dei Cinque Stelle aveva chiamato a raccolta attivisti e cittadini perché andassero alla Camera a sostenere il ddl taglia-stipendi presentato da Roberta Lombardi e protestare nel caso come era ampiamente prevedibile il provvedimento fosse rinviato in Commissione. Per l'occasione era sceso da Genova persino Grillo, che ha presenziato alla seduta dalla tribuna dell'Emiciclo, battibeccando a distanza con il capogruppo Pd Ettore Rosato. Qualcuno è sceso in piazza. Forse qualche decina di persone. Probabilmente molte meno di quanto si aspettavano e speravano i vertici del movimento. Certo l'orario (primo pomeriggio di un giorno lavorativo) non era dei migliori, ma di certo si tratta di un sintomo.

Forse lo stesso che ha portato il guru a tramutarsi in uno stalker fatto e finito nei confronti degli iscritti. Facciamo un passo indietro: il 27 settembre scorso il M5S ha lanciato una votazione su Rousseau (il sistema operativo e piattaforma di democrazia digitale) in cui chiedeva ai grillini di esprimersi sulla possibilità di cambiare il regolamento e il «Non statuto». Un modo soprattutto per regolamentare le espulsioni ed evitare attacchi (mediatici e non) e dissidi. Ebbene, da allora è iniziato un tam tam senza fine, non solo sui canali ufficiali del movimento: in un mese chiunque non avesse ancora votato è stato subissato di comunicazioni, messaggi e inviti a farlo nel più breve tempo possibile. Stiamo parlando di una trentina di email e diversi sms, come ci racconta un lettore.

Anche ieri, a poche ore dalla chiusura delle votazioni, Grillo ha spronato gli iscritti dal blog: «Se non l'hai ancora fatto, vota subito», scriveva. È arrivato persino alla supplica: «Vi prego di andare e di votare». E a promettere di «dare l'eternità al MoVimento 5 Stelle».

Un chiaro segnale: ben pochi hanno deciso di aprire la pagina di Rousseau, loggarsi, confrontare nuovo e vecchio regolamento, oltre che le tre versioni del «Non statuto» e fare la propria scelta.

«Perdete dieci minuti», diceva ieri Grillo. Ma è chiaro che non tutti sono disposti a perdere dieci minuti in un mese. Nemmeno se votano il movimento più egualitario e orizzontale che esista al momento in Italia. Alla faccia dell'«uno vale uno» tanto celebrato in questi anni.

La sensazione in realtà è un'altra. L'attivismo, la partecipazione dal basso è stata una componente fondamentale per la nascita e la crescita del Movimento Cinque Stelle. È innegabile. Ma ora qualcosa sembra cambiato. Come nei partiti più tradizionali, sembra prendere sempre più piede il germe della democrazia moderna, quella rappresentativa: il cittadino sceglie e vota il proprio rappresentante. Rappresentante in cui ripone la sua piena fiducia e che dovrà prendere le scelte migliori per il proprio elettorato.

In questo prima l'ingresso in Parlamento e poi la vittoria in città chiave come Roma e Torino si sono rivelati un boomerang non da poco. E il «non partito» si sta lentamente trasformando in un partito vero e proprio.

Ecco quindi che la trasferta romana di Grillo non è servita solo a fare la comparsata a Montecitorio, ma anche a riserrare le file. Ha incontrato Paola Taverna e Roberta Lombardi ed è salito al Campidoglio per rassicurare la giunta capitolina dopo un'estate decisamente tribolata.

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